Migliaia di posti a rischio nel mondo dello spettacolo. La cantante Stefania Sistu: “Sì alla protesta, non potete fermare la musica!”

Una manifestazione a fine mese anche in Sardegna per salvare migliaia di posti a rischio nel mondo dello spettacolo. La data della protesta - sull'onda dei bauli in piazza di Milano - potrebbe essere quella del 30 ottobre. La cantante Stefania Sistu, di Triei, interviene sul tema
Una manifestazione a fine mese anche in Sardegna per salvare migliaia di posti a rischio nel mondo dello spettacolo. La data della protesta – sull’onda dei bauli in piazza di Milano – potrebbe essere quella del 30 ottobre. Si protesterà in favore di un settore che registra una perdita degli introiti e del fatturato che varia dal 60 al 95%.
La cantante ogliastrina Stefania Sistu interviene su questo tema: «Il mondo dello spettacolo sta attraversando un momento veramente molto difficile a causa dell’emergenza sanitaria. Il settore musicale, nello specifico, era già piuttosto in crisi, e l’arrivo del Covid-19 lo ha letteralmente messo in ginocchio».
«Per molti non è solo una passione o un passatempo ma un vero e proprio lavoro – spiega Stefania Sistu- C’è un mondo dietro che non comprende solo l’artista ma fonici, tecnici, backliners e tantissimi altri professionisti. Io stessa ho subito le conseguenze della crisi: nel periodo estivo ho lavorato molto meno rispetto agli anni passati. Avevo date e progetti che son stati rimandati, avrei voluto fare un’esperienza fuori dall’Italia, ma purtroppo ho dovuto rimandare anche quella. Il mio singolo “On this Night ” è uscito poco prima della pandemia e non ho potuto promuoverlo come avrei voluto».
«In questo periodo ho cercato di non buttarmi giù, ma chi mi conosce sa quanto sia importante, per me, il mio lavoro. Infatti ho avuto anche tanti momenti di sconforto. Ma non ho mai mollato, e non ho intenzione di farlo, mi sto reinventando, c’è sempre il bisogno di evolversi. Sto studiando, a breve ripartirò anche come vocal coach, sto scrivendo nuovi brani. Insomma, non ho nessuna intenzione di fermarmi, ma di ripartire e di convivere con questa situazione. Lo stato non si è occupato di noi, ci ha dimenticato, ed è giusto protestare. Io ci sarò a fine ottobre, per gridare: “Non potete fermare la musica! Non potete fermare l’arte!”. Perchè un Paese senza arte è un Paese morto. Forse dovremmo farci sentire di più,e non dai balconi» conclude la cantante ogliastrina.

PH Francesco Monni

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