Dal 22 giugno in onda “Il Passeggero”, il nuovo format dell’attore e regista Jacopo Cullin
Dal 22 giugno sul sito ufficiale di Jacopo Cullin va in onda “Il Passeggero”, nuovo format originale ideato e diretto dall’attore e regista cagliaritano. Quattro appuntamenti con Benito Urgu, Massimiliano Medda, Giampaolo Loddo e Gabriele Cossu che ogni lunedì per quattro settimane condurranno lo spettatore alla scoperta di personaggi, storie, cultura e luoghi della Sardegna.
Da lunedì 22 giugno prende vita “Il Passeggero”, nuovo format ideato, diretto e prodotto dall’attore e regista cagliaritano Jacopo Cullin che, in attesa di tornare sul palcoscenico per recuperare le date degli spettacoli rinviati a causa della pandemia di Covid-19, torna con una nuova creatura per raccontare personaggi, storie, cultura e luoghi della Sardegna.
Quattro puntate della durata di venti minuti che ogni lunedì alle 9 sul sito ufficiale dell’artista, per quattro settimane consecutive, vedranno Cullin salire a bordo di un’automobile differente per incontrare quattro personaggi protagonisti della scena isolana, coinvolgendo lo spettatore in un viaggio in cui la meta sarà ogni volta un luogo di interesse storico o naturalistico, con immancabili momenti di ironia, storie, aneddoti e preziosi racconti.
Protagonisti dello show saranno Benito Urgu, Giampaolo Loddo, Massimiliano Medda e Gabriele Cossu, amici e compagni nella vita professionale di Cullin, raccontati da prospettive inedite che li svelano come mai è stato fatto finora.
L’intimità dell’abitacolo di un’automobile, dunque, diventa il luogo ideale per accogliere chiacchierate ricche di immancabili storie e curiosità, accompagnate dalla consueta comicità che caratterizza i protagonisti e a fare da sfondo alcuni dei paesaggi più suggestivi della Sardegna.
«Il Passeggero è un format che avevo in mente da diversi anni – racconta Jacopo Cullin – e nella sua fase di studio e creazione ho preso spunto da uno show statunitense che ho però modellato, ampliato e contestualizzato fino a farlo diventare una mia creatura. Al suo interno ho voluto racchiudere tutto: amicizia, cibo, escursioni, archeologia, aneddoti, sorprese, automobili e tante risate in una Sardegna magica, in cui a ricoprire il ruolo del passeggero sarà proprio lo spettatore».
«L’incontro con Special Car Group – continua il regista – è stato naturale e l’azienda ha sposato da subito con entusiasmo il progetto, comprendendone appieno le potenzialità, e io sono salito a bordo delle loro macchine cogliendo l’occasione per promuovere il territorio in maniera alternativa. Lo show è un concentrato di eccellenze sarde, tra ospiti, sponsor, collaboratori e supporter, tra i quali voglio citare il Cagliari Calcio e la Fondazione Teatro Lirico di Cagliari che ci hanno fin da subito dato la loro totale disponibilità concedendoci l’accesso e l’utilizzo dei loro spazi. Non si tratta di un cortometraggio, e nemmeno di una pubblicità – conclude Cullin – Non è neanche una trasmissione televisiva, ma un format in cui l’abitacolo di una macchina diventa l’ambiente perfetto per creare l’intimità giusta, così come lo è il momento conviviale di un pranzo: luoghi in cui si abbassano tutte le barriere e gli ospiti si lasciano andare perché dimenticano di essere filmati».
Sponsor del format è Special Car Group, con la produzione esecutiva di MommottySrl, le musiche di Matteo Gallus, le grafiche di Giorgio Casu e la fotografia di Damiano Picciau.
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“Drive in a Cagliari? No grazie, non sono Fonzie”: la riflessione di Jacopo Cullin su teatro, cinema e spettacoli
Tra coloro che non vedono di buon occhio la possibilità di spettacoli, concerti e teatro nei drive in c'è anche l'attore comico Jacopo Cullin, il cui tour "È inutile a dire" ha avuto pesanti ripercussioni a causa dell'emergenza Covid-19.
Cagliari è tra le città inserite in un progetto che prevede la realizzazione con la formula del Drive In per spettacoli e Cinema all’Aperto.
Un’idea che però non piace a molti che fanno parte del mondo del teatro. In questa forma d’arte il pubblico è infatti da sempre considerato fondamentale.
Tra coloro che non vedono di buon occhio questa possibilità c’è anche l’attore comico Jacopo Cullin, il cui tour “È inutile a dire” ha avuto pesanti ripercussioni a causa dell’emergenza Covid-19.
«Non siamo in America negli anni 60, non abbiamo le decappottabili, non stiamo vivendo Happy Days e io non sono Fonzie. Personalmente non mi metterò a recitare per dei parabrezza» commenta Cullin tra il serio e il faceto.
«Sono un attore, regista e produttore dei miei spettacoli e dei miei lavori cinematografici, quindi anche se non parlo ovviamente a nome di intere categorie, penso di avere voce in capitolo e non essendo abituato a chiedere, preferisco proporre – spiega -. Se il Comune di Cagliari insieme alla Regione Sardegna creasse uno spazio completamente allestito, con palcoscenico, posti a sedere (1.000 tetto massimo consentito in questo periodo) che rispettino il distanziamento, camerini, servizi igienici, etc etc in poche parole agibile e a norma, potrebbe chiedere un piccolo affitto (in modo da recuperare parte dei costi) a chi avesse intenzione di utilizzarlo privatamente e trovare una soluzione differente per le associazioni che organizzano i vari Festival».
«Un palcoscenico con copertura e uno schermo gigante sul fondale in modo da permetterne l’utilizzo anche per il Cinema all’aperto e magari riuscire a recuperare non i grandi Eventi, ma gli spettacoli Teatrali, i concerti, i Festival Musicali, Cinematografici e Letterari che non si sono potuti effettuare – prosegue il comico cagliaritano -. Potrebbe diventare un Polo Culturale bellissimo, nel quale poter trovare un evento diverso ogni giorno, che darebbe la possibilità ad un intero settore di tornare a lavorare e ridarebbe ai cittadini uno spazio in cui potersi emozionare, ridere, ascoltare, riempirsi gli occhi e le orecchie di arte. Si potrebbe creare all’interno della Fiera, all’Arena Grandi Eventi, all’interno dello Stadio Sant’Elia (se fosse agibile) mettendo il palcoscenico di fronte alla Tribuna Centrale, oppure l’opzione più romantica sarebbe quella dell’Anfiteatro Romano. Lo so che sembrano tutte idee difficilissime da realizzare, che hanno bisogno di tempo e di soldi, ma stiamo vivendo un momento eccezionale e c’è bisogno di una volontà eccezionale da parte di tutti».
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