Coronavirus: bisogni, preoccupazioni e risposte. La riflessione del 1 maggio del sindaco di Loceri Roberto Uda

In questa giornata speciale, riportiamo il post del sindaco di Loceri Roberto Uda, che riflette sulla situazione particolare di emergenza sanitaria che stiamo vivendo.
In questa giornata speciale, riportiamo integralmente il post del sindaco di Loceri Roberto Uda, che riflette sulla situazione particolare di emergenza sanitaria che stiamo vivendo.
«La giornata di ieri è stata per me, come per tanti di noi, un’altra di quelle giornate pesanti e dure. Il caso di positività registrato a Barisardo -comunità alla quale siamo particolarmente legati e alla quale va tutto il nostro sostegno- è stato come una sorta di ulteriore schiaffo che ha posto fine a quella illusione che per qualche giorno abbiamo accarezzato: un virus lontano da noi.
Non era la pericolosa illusione di una fase 2 senza troppi vincoli, l’illusione di poter dire a turisti o imprenditori di una situazione epidemiologica sotto controllo, non era l illusione di facili scorciatoie o di improbabili soluzioni agitate in questi giorni più come una bandiera politica che come reale capacita di fornire risposte serie e adeguate al dramma che stiamo attraversando. Molto più banalmente la mia illusione era quella di poterci muovere con un pò meno di ansia e tensione, con una dose di fiducia e sicurezza maggiori nell’incontrare gli altri e con una speranza più forte nei giorni a venire.
Da ieri abbiamo nuovamente la forte consapevolezza che la tempesta non è passata, che non bisogna distrarsi, che la pandemia può attraversare il nostro territorio cosi come ha attraversato tutti gli altri e che solo comportamenti di grande responsabilità civile ci aiuteranno a venir fuori da un tunnel di cui ancora sappiamo poco. E tutto ciò in un momento dove la crisi economica e sociale si fa più stringente e drammatica e molte risposte a cittadini e imprese tardano ad arrivare. 22 giorni fa, l 8 aprile, la Regione Sardegna ha approvato la legge 12 la legge degli 800 euro. Un atto da apprezzare e al quale è andato il nostro plauso. Un atto fatto velocemente con l’intento di portare aiuto alle persone e quindi non privo di comprensibili errori o quanto meno in alcuni aspetti poco chiaro. Ci sta tutto e capiamo. Ma errori e poca chiarezza – nonostante le 82 faq per una legge di 3 soli articoli, 82 faq ripeto- a oggi stanno bloccando l erogazione del contributo. Ma le persone hanno bisogno di questi soldi oggi non domani, il bisogno e la fame sono oggi non domani e insieme al bisogno e alla fame cresce anche la frustrazione, la rabbia e la disperazione Non è accettabile e non è tollerabile perdere altro tempo.
Come Comuni abbiamo chiesto al Consiglio regionale una norma di interpretazione autentica per poter accelerare i tempi di erogazione. Noi siamo pronti chiediamo chiarezza e velocità. Ancor peggio è la situazione relativa agli ammortizzatori sociali, alla cassa integrazione che deve erogare l’INPS. I ritardi qui sono evidenti e gravi: poche migliaia di domande inviate dalla Regione a fronte delle circa 29 mila che si attendono dalla Sardegna. Anche la speranza per migliaia di persone di ricevere l assegno entro tempi decenti pare allontanarsi. A fronte di questi colpevoli ritardi intere categorie di lavoratori e di famiglie rischiano di non ricevere nulla. Le imprese stanno vivendo un vero e proprio dramma di cui vedremo gli effetti a breve. La soluzione di prestiti bancari a 6 anni non può essere una soluzione o in molti casi rischia di essere una soluzione peggiore del male e di questo ne riparleremo tra qualche anno.
Come comune, sin dall’inizio ci siamo adoperati per dare risposte vere ai bisogni dei cittadini e ancora oggi stiamo lavorando per sopperire ai ritardi che denunciavo prima. Non lasciamo nessuno indietro e nessuno in difficoltà. I soldi erogati dal governo per i buoni alimentari sono bastati solo per circa 35 delle 62 richieste. Le altre 27 richieste sono state soddisfatte con soldi del nostro bilancio perché non potevamo lasciar fuori nessuno solo perché una richiesta è arrivata 10 minuti dopo un’altra. Ma già da prima abbiamo supportato (ancora oggi) con buoni alimentari, con pasti, spese a domicilio e assistenze varie anziani, famiglie in difficoltà e vi assicuro che parliamo di decine di interventi ogni giorno. Ma le risorse di un comune non sono illimitate, anzi sono limitatissime, e anche qui la mia preoccupazione aumenta.
Stiamo chiedendo più fondi per affrontare l emergenza, più chiarezza, meno burocrazia. Stiamo cercando di mettere in campo delle misure per le attività economiche e per le strutture ricettive, piccole azioni ma in grado di dare un pò di supporto in questo momento di difficoltà, e ci riusciremo,ma la frustrazione per un sindaco nell’affrontare la guerra a mani nude a volte diventa disperazione. Disperazione nel vedere che anche quelle poche risorse a disposizione a volte davvero poche migliaia di euro devono fare iter incredibili (e vi risparmio gli scogli dei bilanci dal fondo crediti alle armonizzazioni varie) prima di diventare economia reale, lavoro, ricchezza.
Una delle propose fatte da Anci è quella di far diventare i sindaci commissari straordinari per la ripresa. Una proposta saggia e opportuna che ci metterebbe nelle condizioni di snellire le procedure di appalto dei lavori pubblici e in pochi mesi creare lavoro ed economia. Guardate Genova e la ricostruzione del ponte. A Loceri potrebbero partire nei prossimi 3/6 mesi lavori per qualche milione di euro lavori che oggi stanno seguendo iter burocratici lunghissimi. Questo è il momento non domani non quando sarà troppo tardi. Buon 1 maggio»

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