Da anni il comparto delle costruzioni e dell’indotto in Ogliastra vive una situazione di crisi veramente difficile, che si è ulteriormente aggravata in questo periodo di emergenza sanitaria, con tutte le preoccupazioni dal punto di vista economico e sociale.
«Crediamo che per rilanciare il settore delle costruzioni, deve arrivare dalla Regione Sardegna un piano straordinario di interventi, di manutenzione ordinaria e straordinaria ma soprattutto un rilancio delle opere infrastrutturali del Territorio, ferme da troppo tempo, come la SS125 , la ss389 , la SP27 – spiega il responsabile territoriale FILCA CISL SARDEGNA Maurizio Piras in una nota stampa – A tal proposito, nei mesi scorsi era stato avviato un tavolo tecnico Regionale sulle Infrastrutture. Cessata l’emergenza chiediamo che su queste opere le parti sociali Regionali di Categoria FILCA CISL, FILLEA CGIL, e FENEAL UIL di categoria possano urgentemente essere convocate (conferenze online), dall’Assessorato ai LL.PP per fare il punto della situazione iter, progettazione e appalti nuove opere, insieme con la Direzione Anas e la Provincia».
«A questo aggiungiamo un tassello importante, legato soprattutto al rilancio dell’edilizia privata che gravita intorno agli uffici SUAPE. Sappiamo infatti che da troppo tempo l’attività dell’ufficio SUAPE gestito dal Comune di Tortolì è paralizzata e si registra un ritardo inaccettabile nell’iter di espletamento delle pratiche – spiega Piras – Chiediamo all’Amministrazione Comunale di Tortoli e alla Regione la convocazione di un incontro urgente (conferenze online), per valutare quanti progetti sono ancora fermi, quali sono gli interventi immediati che si vogliono adottare per ripristinare l’operatività degli uffici e garantire alle Imprese e ai lavoratori valide prospettive».
Dallo sblocco di queste pratiche edilizie potrebbero essere avviati al lavoro tra i 500/600 lavoratori in pochi mesi, togliendoli dalle liste della cassa integrazione, reddito di cittadinanza e NASPI che vede coinvolti più del 80% dei lavoratori edili.
Esiste in definitiva la necessità di far ripartire subito il settore delle Costruzioni e il suo indotto, che da sempre è stato il principale volano dell’economia del territorio e togliere le persone dalla precarietà e dall’incertezza dei sussidi.
In questo tempo di forti indecisioni, servono due fattori:
- Riaprire i cantieri e Lavorare in Sicurezza;
- “tempi certi” per sbloccare le opere pubbliche e private;
«Alle Istituzioni locali e Regionali chiediamo una nuova stagione di collaborazione, un impegno straordinario che dia una concreta speranza di ripresa del lavoro, lo chiede la CISL e la FILCA per le Imprese e le famiglie dei lavoratori edili» conclude Piras.
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