Bambini e quarantena. “Caro Diario…”: la lettera della piccola Matilde Asoni di Lanusei
Matilde Asoni, che frequenta la quinta elementare a Lanusei, oggi ci regala una preziosa pagina del suo diario, dove con grande sensibilità si confronta con il difficile momento di isolamento forzato che stiamo vivendo e rivolge tanti pensieri ai suoi amici.
Matilde Asoni, che frequenta la quinta elementare a Lanusei, oggi ci regala una preziosa pagina del suo diario, dove con grande sensibilità si confronta con il difficile momento di isolamento forzato che stiamo vivendo e rivolge tanti pensieri ai suoi amici.
«Caro diario,
più il tempo passa, più mi sento triste perché ho scoperto che stare a casa da soli non è poi così bello. Non pensavo che l’avrei mai detto, ma vorrei tornare a scuola dai miei amici, dalle maestre e a studiare perché almeno prima potevo ripassare con i compagni a ricreazione e riuscivo a ripetere meglio con loro perché mi facevano stare bene. Ora invece studio a casa da sola e senza i miei compagni non riesco a fare niente. Più tempo passa e meno riesco a studiare perché almeno i miei compagni mi sostenevano molto e se andavo male ad un’ interrogazione riuscivano sempre a tirarmi su il morale.
Non riesco a pensare che alle medie mi dovrò separare da molti di loro, io non devo fare l’orario continuato, e la maggior parte di loro lo farà. In questo momento il mio viso è rigato dalle lacrime e la mia mente è confusa. Se i miei compagni fossero stati con me mi avrebbero aiutata ma ora sono sola e ormai sto impazzendo, non so che altro dire tranne che in questo periodo il mondo fa schifo, ci sono sempre più contagi e quindi credo che la quinta elementare non la finirà nessuno, come i bambini delle altre classi.
Immaginati i bambini di prima elementare, loro arriveranno in seconda senza sapere niente per colpa del virus.
Tornando ai miei compagni, so che a volte mi fanno arrabbiare ma non potrei mai vivere senza di loro. Anche le maestre mi mancano molto. Sì, lo so che ci sgridano, ma lo fanno per il nostro bene, e se noi ci fossimo comportati meglio non ci avrebbero dovuti sgridare quindi la colpa non è loro ma nostra. Poi in classe alcuni stanno zitti quindi non posso incolpare tutti, io ad esempio parlo molto e cercherò di stare zitta il più possibile alle medie visto che la quinta di sicuro neanche la finirò.
Questo periodo è davvero terribile ma noi dobbiamo essere forti. Ci prenderemo per mano e potremo di nuovo abbracciarci. Mi impegnerò di più e cercherò di raggiungere gli obiettivi migliori, spero di rivedere presto tutti un bacio e a domani, caro diario».
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