Luci e ombre della didattica online. La docente Laura Lavra: “Connessi con il cuore, non solo con la testa!”

Parliamo di didattica online con la professoressa Laura Lavra, docente di lettere originaria di Gavoi ma ogliastrina d'adozione, che segue la seconda media dell'Istituto Comprensivo I di Tortolì.
La scuola ai tempi del coronavirus ha cambiato volto ed è diventata telematica. La didattica online, già realtà consolidata in altri paesi del mondo, per l’Italia era pressoché una novità, quindi docenti e studenti si sono ritrovati – nelle ultime settimane – a doversi adattare a questo nuovo sistema a tempi di record.
Da una parte, considerata l’emergenza in cui siano piombati, molti hanno benedetto questo Piano B, che, seppur con tutti i limiti del caso, ha permesso ai ragazzi di continuare a portare avanti il programma ministeriale e di tenere un rapporto con i propri insegnanti. Dall’altra, spesso i genitori lamentano grosse pecche rispetto al funzionamento della scuola online: in alcune zone le connessioni sono lente, in famiglie con più figli in casa vi è solo un dispositivo utilizzabile, le piattaforme funzionano a singhiozzo, non tutti hanno giga illimitati a disposizione e via discorrendo.
Oggi proviamo a fare un pochino di chiarezza su questa tematica, insieme a chi osserva la questione – e fatica – dall’altra parte del computer. Parliamo di didattica online con la professoressa Laura Lavra, docente di lettere originaria di Gavoi ma ogliastrina d’adozione, che segue la seconda media dell’Istituto Comprensivo I di Tortolì. Su venti dei suoi alunni, 14 sono iscritti online alla piattaforma Open Class.

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