La Santa Messa ai tempi del Coronavirus: niente stretta di mano per lo scambio di pace e Comunione non sulla bocca

Anche i Vescovi della Sardegna – in sintonia con la Conferenza Episcopale Italiana, in questi giorni in costante dialogo con il Governo nazionale – si adeguano alle nuove norme per limitare la diffusione del Coronavirus.
Anche i Vescovi della Sardegna – in sintonia con la Conferenza Episcopale Italiana, in questi giorni in costante dialogo con il Governo nazionale – si adeguano alle nuove norme per limitare la diffusione del Coronavirus.
“Siamo vicini alla nostra gente, incoraggiandola a vincere ogni ingiustificata paura che genera panico, ma anche confermando la necessità di misure precauzionali che, adottate con equilibrio, evitino l’aumento del contagio” scrivono in una nota.
Sul piano concreto, viene chiesto a sacerdoti e fedeli di adottare alcune disposizioni.
- Si mantenga la celebrazione della Santa Messa sia nei giorni festivi che in quelli feriali, come anche i momenti di preghiera che caratterizzano il tempo quaresimale (Via Crucis, liturgie penitenziali, adorazioni eucaristiche), nel rispetto delle indicazioni precauzionali ribadite anche dalla Conferenza episcopale italiana.
- Si raccomanda di inserire nella preghiera universale un’intenzione affinché il Signore conceda il dono della guarigione ai malati, della consolazione a chi è nel dolore, e illumini gli operatori sanitari e tutti i responsabili del bene comune.
- I fedeli ricevano la Comunione sulle mani e non sulla bocca.
- Per lo scambio di pace si eviti la stretta di mano, ma si adotti un gesto di reciproca attenzione con i vicini di banco, mantenendo quindi l’invito liturgico.
- Si tolga l’acqua benedetta dalle acquasantiere. Ogni singolo Vescovo proporrà ulteriori indicazioni anche circa eventuali manifestazioni, eventi e spettacoli.
“Esortiamo, infine, tutti i credenti a vivere nella fede nel Signore risorto, nella carità verso i fratelli, e nella speranza questa situazione di disagio nella quale è coinvolto il nostro Paese e il mondo intero” concludono.

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