Grave episodio di stupidità, razzismo e bullismo a Oristano.

Uno studente cinese, Juncheng, arrivato nella città giudicale con un programma di intercambio di Intercultura, è stato pesantemente bullizzato e insultato da un gruppo di ragazzi a Oristano.

«Cinese pezzo di m****!, vattene che ci contagi tutti! Sei venuto per portarci il coronavirus» così gli hanno urlato contro durante il Carnevale davanti al Tribunale di Oristano.

La vicenda è stata raccontata sulla pagina Facebook dell’associazione Intercultura Oristano che organizza ogni anno gli scambi tra studenti delle scuole superiori in tutto il mondo e che ha fermamente condannato l’accaduto.

Il ministero dell’Istruzione ha diffuso in tutte le scuole italiane il Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri riguardante le misure da adottare in seguito alla diffusione del Coronavirus sul territorio nazionale.

Sono principalmente due le misure da adottare in ogni scuola di ordine e grado, anche in quelle non situate nelle cosiddette “zone rosse”, e quindi anche in Sardegna.

La prima riguarda i viaggi di istruzione, le visite e le uscite didattiche e le iniziative di scambio o gemellaggio. Il ministero le ha sospese fino al 15 marzo 2020.

La seconda riguarda la riammissione a scuola di studenti assenti per malattia. La riammissione nelle scuole di ogni ordine e grado per assenze dovute a malattia di durata superiore a cinque giorni avviene, fino alla data del 15 marzo 2020, dietro presentazione di certificato medico, anche in deroga alle disposizioni vigenti. I docenti verificheranno con particolare attenzione e, in caso di alunni sprovvisti di idoneo certificato si attiveranno presso le famiglie perché provvedano nell’immediato senza ammettere gli alunni alla frequenza e affidandoli ai collaboratori scolastici.

Restano valide, come in tutti gli altri ambiti del vivere quotidiano, le disposizioni e le norme vigenti per contenere la diffusione del contagio. In particolare gli individui che dal 1° febbraio 2020 sono transitati ed hanno sostato nei comuni delle “zone rosse” sono obbligati a comunicare tale circostanza al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio, ai fini dell’adozione, da parte dell’autorità sanitaria competente, di ogni misura necessaria, ivi compresa la permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva.