
Il 41enne tortoliese Maurizio Cheri, il 28 gennaio sedeva sul divanetto di un albergo di Saint Jean Pied Du Port.
Quella sera si trovava in compagnia di poche persone, un grande zaino e un progetto da portare a compimento, quello di percorrere il cammino che conduce a Santiago de Compostela, un percorso di circa 800 chilometri suddiviso in 25 tappe disposte lungo terreni sterrati tra boschi ed altipiani.
Ieri, dolorante ma felice, il giovane imprenditore turistico ogliastrino, ha camminato per 33 chilometri. Oggi mette a segno il 26esimo giorno in marcia: raggiungerà O’Cebreiro, porta della Galizia, un villaggio celtico caratterizzato da edifici in pietra di forma ellittica chiamati pallozas, dove in una chiesa è conservato quello che si dice essere il Santo Graal.
«O’Cebreiro è uno dei punti più alti del cammino ed è consigliato passarci una notte perché la mattina si gode di un’alba che dicono sia senza eguali – racconta Maurizio – Mancano circa sette giorni al mio arrivo a Santiago, dove riceverò la Compostela, ma il cammino proseguirà fino a Muxia e terminerà a Finisterre, il punto più a Ovest della costa, la cosiddetta “fine del mondo” per gli antichi. Le città e i borghi attraversati hanno una ricchezza artistica e culturale immensa».
Perché prendersi una pausa dalla vita quotidiana e affrontare un’esperienza come questa? Il giovane tortoliese ha le idee chiare: «Le persone camminano verso Santiago per tante ragioni. La mia è quella di vivere un’esperienza che mi arricchisca e lasci un segno, che metta alla prova il mio corpo e la mia mente. Ho deciso di affrontare il cammino francese perché dicono sia il più bello dal punto di vista naturalistico e storico e perchè è l’unico che si possa percorrere nei mesi invernali».
Come molti pellegrini, Maurizio ha scelto di affrontare questa esperienza da solo. «Penso che il Cammino lo si goda di più in questo modo – spiega – senza essere condizionati da nessuno, ascoltando solo le proprie esigenze e i propri tempi. Un’esperienza per prendersi cura di sé che comunque non esclude di incontrare tantissime persone meravigliose lungo il percorso».
Su Instagram giornalmente condivide alcuni momenti della giornata sotto forma di stories, raccontando il viaggio dal suo punto di vista e offrendo ai followers una finestra privilegiata su paesaggi, situazioni, e riflessioni sul Cammino più noto al mondo. «Giornalmente ricevo tanti messaggi di apprezzamento, incoraggiamento e tante domande. Tutto questo fa parte del mio vivere il cammino e mi rende felice. La pagina – se doveste desiderare visitarla – si chiama mywalkingtosantiago, ed è aperta a tutti. C’è anche un piccolo archivio che parte dal giorno 8. Le storie sono visibili anche sul mio profilo Facebook».
Attendiamo Maurizio in Italia per poter tirare con lui le somme di questa incredibile esperienza e per dare a tutti voi la possibilità di conoscere meglio il Cammino, direttamente da chi, proprio in questo momento, sta percorrendo una lunga strada in compagnia dei propri sogni e delle proprie paure.
Nel mentre, a Maurizio: Buen Camino!

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