Lo sapevate? Il ginepro fenicio, molto diffuso in Ogliastra, deve il suo nome al colore delle bacche e non all’antico popolo

La presenza dei Fenici in Sardegna è testimoniata in mille modi e in molti pensano che anche il ginepro fenicio, "Zinniberi Burdu" in sardo, si chiami in questo modo perché portato qui, da quell'antica civiltà del Mediterraneo Orientale, in realtà in questo caso non è vero.
Il suo nome scientifico è Juniperus phoenicea L. subsp. Turbinata e appartiene alla Famiglia delle Cupressaceae. In Sardegna è molto diffuso. Si tratta di un alberello o arbusto sempreverde, alto da 1 a 6 m, vive a lungo fino a raggiungere un età secolare e dimensioni notevoli. Nell’Isola se ne contano alcuni che hanno ottenuto il riconoscimento di “Alberi Monumentali”. In particolare nelle zone di Dorgali, Supramonte di Oliena-Orgosolo e monti di Urzulei-Baunei, altopiani di Sadali e del Sarcidano, tacchi di Seui e di Seulo, altopiano di Perdasdefogu, se ne possono ammirare alcuni esemplari magnifici.
Spesso col tempo assumono una forma contorta e strisciante. La corteccia ha un colore bruno-rossastra e delle fessure poco profonde e allungate. Le foglie sono verdi e squamiformi di 1-2 mm di lunghezza, sono disposte come delle tegole (embricate) a formare un rametto. I fiori maschili giallastri, e i femminili verdi, nascono su piante diverse. Fiorisce a marzo-aprile e i frutti, galbuli o coccole (pseudofrutto tipico dei ginepri, dove squame carnose avvolgono i semi.), sono verdi da giovani e bruni più o meno scuri a maturità.
Il nome “juneprus” indica il sapore aspro dei frutti, mentre “phoenicia” significa rosso porporino, ed è riferito al colore delle coccole, le bacche, mature. E’ una pianta molto tossica. L’essenza contenuta nei rami giovani, può dare forti irritazioni alla pelle. Il suo legno è pregiato e viene utilizzato per la creazione di mobili, arnesi e oggetti di vario utilizzo.

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