La corposa monografia “Maria Lai. Arte e relazione” approda venerdì 18 maggio, al Museo Novecento di Firenze, per una presentazione a cui prenderà parte Elena Pontiggia, curatrice dell’opera, accompagnata da Anna Dolfi, socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei. A fronte di tante pubblicazioni di approfondimento, il volume realizzato da Ilisso Edizioni in italiano e in inglese, mette in ordine i numerosi passaggi della ricerca di Maria Lai – anche negli esiti sperimentali poco studiati – e presenta anche diverse opere inedite. Un risultato reso possibile solo grazie al prezioso supporto dell’Archivio Maria Lai e alla collaborazione di numerose sedi museali e collezioni private. 

La monografia sulla più internazionale degli artisti della Sardegna, ha significato per Ilisso un lungo lavoro di ricerca e di studio protrattosi nel tempo, come testimoniano gli scatti degli interni dell’abitazione dell’artista in via Prisciano a Roma, realizzati prima del loro definitivo abbandono, avvenuto nei primi anni Novanta.

La rinuncia agli innumerevoli filoni indagati dall’artista, a favore di una selezione più concentrata a far emergere in maniera chiara alcuni aspetti della ricerca principale, è stato il filo conduttore che ha ripercorso la critica e storica dell’arte Elena Pontiggia, lavoro imperniato sulla puntuale rilettura della maturazione umana e artistica dell’artista, analizzata in uno sguardo onnicomprensivo del complesso intreccio espressivo di Lai “artista filosofa”.

Pontiggia, sottolinea in particolare l’anno 1981 (quando Maria Lai aveva 62 anni) e l’opera relazionale “Legarsi alla montagna”, quale punto fermo nell’intera ricerca, coi molti tentativi di ampliamento e chiarimento successivi a quel salto, arrivando alla fase ultima, nella quale Maria Lai cerca di ricucire il dialogo fra espressione artistica e il pubblico, indicando i possibili strumenti per riportare il processo di lettura dell’arte a un ordine oggettivo.

Un’impresa straordinaria che ha fatto brillare l’Ogliastra nel firmamento delle arti marziali mondiali. Oana Pecheanu, giovane atleta di appena 18 anni originaria di Bari Sardo, ha conquistato ieri il titolo mondiale di Muay Thai WBC, trionfando a Verona in uno degli eventi più prestigiosi del settore.

Il Campionato Mondiale WBC di Muay Thai, svoltosi presso l’Arena AGSM Forum, ha riunito oltre 1.600 atleti provenienti da 71 nazioni, confermandosi come un appuntamento di spicco nel panorama internazionale. In questo contesto altamente competitivo, Oana ha saputo distinguersi con determinazione, tecnica e spirito combattivo, salendo sul gradino più alto del podio nella categoria femminile over 18, -48 kg, e portando a casa una vittoria storica.

Dopo la delusione di due anni fa, quando fu battuta in finale da un’atleta spagnola, Oana è tornata più forte che mai. Quest’anno ha affrontato una fortissima atleta coreana, dominando tutti e tre i round della finale con sicurezza e lucidità, dimostrando quanto sia cresciuta sia dal punto di vista tecnico che mentale.

Oana Pecheanu

Oana si allena da quando era bambina nella palestra Shinobu Dojo di Bari Sardo, in via Puccini 8. La sua formazione è completa: gareggia e si allena sia nel karatè Kyokushinkai che nella Muay Thai, discipline che affronta con una dedizione incrollabile. Nonostante gli impegni e le inevitabili delusioni che lo sport comporta, non ha mai saltato un allenamento, dando sempre il massimo con umiltà e determinazione.

La sua preparazione è frutto del lavoro di squadra portato avanti dagli istruttori Alessandro Farris (suo allenatore principale) e Alessandro Depau, che hanno curato ogni fase del percorso tecnico e atletico. Durante l’evento mondiale, Oana è stata seguita interamente da coach Ileana Micheli, membro del team Shinobu Dojo, che ha svolto un lavoro straordinario all’angolo e fuori dal ring, contribuendo in modo decisivo al successo finale.

“Questa vittoria è il coronamento di anni di sacrifici, impegno costante e passione vera. Siamo super orgogliosi di Oana: è un esempio per tutti i giovani che vogliono credere nei propri sogni, anche in una piccola realtà come la nostra”, ha dichiarato Alessandro Farris.

Il trionfo di Oana non è solo una grande impresa sportiva, ma anche una lezione di resilienza, umiltà e amore per lo sport. Una medaglia d’oro che profuma di Ogliastra e che rappresenta il meglio che questa terra sa esprimere.

Complimenti, campionessa. L’Ogliastra intera applaude il tuo trionfo.