Peste suina, sieropositivo l’81,4% dei campioni sui maiali abbattuti a Orgosolo il 3 gennaio. L’UDP: “Regolarizzatevi”.

Peste suina, sieropositivo l’81,4% dei campioni sui maiali abbattuti a Orgosolo il 3 gennaio. L’IZS: “Quei territori vero epicentro della malattia“. L’UDP: “Regolarizzatevi”. L’81,4% dei campioni prelevati dai suini abbattuti lo scorso 3 gennaio in agro di Orgosolo è risultato
Peste suina, sieropositivo l’81,4% dei campioni sui maiali abbattuti a Orgosolo il 3 gennaio. L’IZS: “Quei territori vero epicentro della malattia“. L’UDP: “Regolarizzatevi”.
L’81,4% dei campioni prelevati dai suini abbattuti lo scorso 3 gennaio in agro di Orgosolo è risultato sieropositivo alla Peste suina africana e oltre il 5% virus positivo, con la malattia in corso. Il report è stato comunicato dall’Istituto zooprofilattico sperimentale, incaricato di effettuare i test di laboratorio, all’Unità di Progetto per l’eradicazione della PSA in Sardegna.
Ben 105 campioni sieropositivi su 129 sottoposti alle analisi (i capi depopolati erano stati 215) hanno confermato la forte presenza della malattia fra gli animali lasciati al pascolo brado illegale dove il virus continua ad alimentarsi e a muoversi indisturbato fra i branchi di maiali bradi e fra suini bradi e cinghiali. “Dai numerosi dati elaborati in quest’ultimo mese sui capi abbattuti fra Barbagia e Ogliastra – hanno spiegato dall’IZS – l’agro di Orgosolo sembra proprio essere l’epicentro più pericoloso della PSA in Sardegna. La forte e costante endemicità della malattia riscontrata nei branchi dei maiali abbattuti in quei territori dimostra che se non si interrompe subito il pascolo brado, e quindi la continua trasmissione del virus fra maiali e maiali e fra maiali e cinghiali, rischiamo di tenerci la Peste suina africana per sempre”.
I dati. Il risultato dell’81,4% di sieropositività conferma di fatto l’andamento riscontrato nei controlli elaborati nell’ultimo mese sui capi depopolati. Un dato pericolosissimo che si muove su una forbice tra il 71,6% e il 100% di animali interessati dal virus. Unica eccezione, che secondo gli esperti dell’IZS era dovuta al fatto che si trattava di branchi isolati e non a contatto con altri suini, riguarda i maiali abbattuti lo scorso 30 dicembre fra le campagne di Villagrande Strisaili e Talana dove la sieropositività era stata del 5,6%.
A tal punto è bene ricordare che gli interventi di depopolamento non sono dovuti alla presenza o meno della PSA riscontrata nei suini, ma è conseguenza delle normative igienico sanitarie e di quelle previste dal piano di eradicazione della peste suina africana in Sardegna che vietano il pascolo brado illegale in tutto il territorio regionale di suini non registrati, mai sottoposti quindi a controlli sanitari e di proprietà ignota.
L’appello dell’Unità di Progetto. L’UdP rinnova “l’invito, per tutti coloro che detengono maiali non registrati allo stato brado, a voler cogliere l’opportunità di regolarizzare la propria situazione e gli stessi animali, rivolgendosi allo sportello delle attività produttive del proprio comune di residenza. La richiesta spontanea di regolarizzazione da parte degli interessati, consente di evitare le pesanti sanzioni previste dalle norme statali e di poter sanare la situazione esistente con il pagamento di circa 450 euro, qualunque sia il numero di suini registrati. In questo modo – prosegue l’UdP – gli animali cessano di essere irregolari e possono essere sottoposti ai necessari controlli sanitari, da parte dei Servizi veterinari delle ASSL, che potranno valutare così lo stato sanitario di ogni singolo capo. La possibilità di emergere dalla clandestinità e operare come veri allevatori, alla luce del sole, è concreta, reale e anche semplice: basta volerlo e recarsi quindi negli uffici del proprio comune”.

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Peste suina, sieropositivi il 5,6% dei maiali abbattuti in Ogliastra, nelle campagne di Talana e Villagrande

Sono risultati sieropositivi il 5,6% dei campioni raccolti sui 111 suini allo stato brado illegale abbattuti il 30 dicembre in Ogliastra, nelle campagne di Villagrande Strisaili e di Talana durante un’operazione di depopolamento di maiali irregolari, di ignota proprietà e senza controlli sanitari, portata avanti dall’Unità di Progetto (UdP) per l’eradicazione della Peste suina africana in Sardegna.
I dati sono stati comunicati all’UdP dall’Istituto zooprofilattico sperimentale (IZS) che ha eseguito le analisi di laboratorio. Si tratta del dato più basso riscontrato in queste ultime settimane, dove la forbice di sieropositività oscillava invece tra il 71.6% e il 100% dei campioni.
«Che la sieropositività riscontrata sia più bassa, ma sempre presente, rispetto agli animali bradi fin qui testati – hanno spiegato dall’IZS –, è probabilmente riconducibile al fatto che i suini depopolati facevano parte di branchi isolati. Il riscontro di capi sieropositivi alla malattia conferma tuttavia l’elevatissimo rischio di PSA presente in quelle zone».
L’IZS ha poi precisato che «se questi gruppi di animali fossero stati tenuti in allevamenti registrati, recintati e sottoposto a regolari controlli sanitari, sarebbero in larga parte ancora in vita. La loro situazione di illegalità ha impedito un adeguato monitoraggio e imposto invece un tipo di intervento dettato dalla normativa vigente in materia di sanità animale e di eradicazione della PSA»

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