Alla fine la Regione svela il mistero sul focolaio di blue tongue a Bari Sardo: è il sierotipo 4

Meglio tardi che mai: l’assessorato regionale alla Sanità ha finalmente squarciato il velo sul misterioso focolaio di blue tongue in Ogliastra. E avviato la campagna vaccinale “Si è svolto questa mattina nella sede dell’Osservatorio epidemiologico veterinario regionale -si legge in
Meglio tardi che mai: l’assessorato regionale alla Sanità ha finalmente squarciato il velo sul misterioso focolaio di blue tongue in Ogliastra. E avviato la campagna vaccinale
“Si è svolto questa mattina nella sede dell’Osservatorio epidemiologico veterinario regionale -si legge in una nota – un incontro tecnico fra i responsabili dei servizi veterinari per valutare le azioni di contrasto ai focolai di blue tongue sviluppatisi nei giorni scorsi a Barisardo. All’unità di crisi hanno partecipato i rappresentanti del Ministero della salute, del Centro nazionale di referenza per la blue tongue, dell’Assessorato regionale della Sanità, dell’Azienda per la Tutela della Salute e dell’Istituto zooprofilattico sperimentale.
Preso atto che è il sierotipo 4 l’agente eziologico che ha provocato i casi di blue tongue a Barisardo e in altre zone della Bassa Ogliastra (virus diffuso sia nella Penisola che in Corsica), si è deciso di mettere in atto immediatamente una serie di azioni per salvaguardare il patrimonio zootecnico regionale”. E così da domani con l’apporto di veterinari provenienti da altri dipartimenti di prevenzione regionali, si procederà a vaccinare anche per il sierotipo 4 gli ovini che si trovino oltre il raggio di 20 chilometri dal focolaio di blue tongue.
“Ciò – spiegano da Cagliari- consentirà di creare una zona cuscinetto di protezione dal virus con l’obiettivo di evitare la diffusione della malattia ad altri territori a rischio dell’Isola. Inoltre nei prossimi giorni s’interverrà anche all’interno dei 20 chilometri di raggio dal focolaio, con un particolare protocollo vaccinale, da condividere con gli allevatori, che terrà conto che in questa zona il virus è già presente negli insetti vettori, al fine di proteggere anche gli allevamenti ivi presenti”.

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