La solidarietà non va in vacanza e anche nella giornata di oggi, domenica 30 aprile, i volontari dell’Anteas hanno trovato un modo per aiutare gli altri aderendo a #Ioperlei, la campagna di Telethon che si propone di sostenere le madri che lottano quotidianamente per la salute dei loro figli, affinché la ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare vada avanti e si trovino delle cure.

La campagna di primavera di Fondazione Telethon mette le mamme e il loro impegno al centro ed è proprio a loro e alla loro lotta quotidiana che è dedicata la campagna di primavera di Fondazione Telethon alla quale i volontari dell’Anteas hanno aderito con entusiasmo riunendosi oggi in piazza (fianco Scuole Centrali) a Tortolì.

L’iniziativa, in svolgimento in circa 1.500 piazze in tutta Italia permetterà a chiunque vorrà di sostenere la ricerca donando 12 euro per gli squisiti biscotti del Cuore.

Odorosa e sgradevole al tempo stesso, affascinante durante la fioritura e sorprendentemente resistente: è la Ruta d’Aleppo, nota nell’isola con i nomi sardi di Arruda, Orruda, Ruda, Alba di ruda, Kurma o Kuruma. Una pianta che incarna contrasti forti, tipica della macchia mediterranea e ormai comune in tutta la Sardegna, dall’Asinara ai campi incolti e ai bordi stradali.

Monte Barlao (Gonnesa) – foto A. Saba

La Ruta d’Aleppo è un vero concentrato di chimica naturale. I suoi oli essenziali, potenti e complessi, la rendono tossica se ingerita in alte dosi e capace di provocare reazioni fotoallergiche sulla pelle esposta al sole. Nonostante ciò, la pianta ha una storia antica: un tempo considerata quasi una panacea per tutti i mali, oggi è rispettata e temuta per le sue proprietà farmacologiche e irritanti.

Dal punto di vista botanico, l’Arruda ha una base legnosa irregolare e grigia, mentre il suo sviluppo erbaceo determina l’altezza e il portamento. Generalmente cresce fino a poche decine di centimetri, ma in condizioni ottimali può superare il metro, formando cespugli fitti e caratteristici.

Foto Forestas

La Ruta d’Aleppo si adatta facilmente a terreni aridi e a climi caldi, rendendola una presenza dominante e facilmente riconoscibile nei paesaggi mediterranei. La sua combinazione di bellezza floreale, resistenza e pericolosità la rende un simbolo della Sardegna più autentica: una natura capace di affascinare e di sorprendere, ma sempre da osservare con rispetto.