Questa mattina la classe 3 B della scuola media di Monte Attu ha potuto vivere un affascinante e formativo incontro con il fumetto, grazie al progetto ideato dalla professoressa di lettere Cinzia Simonetta Pintus, e curato dal maestro e artista cagliaritano Sandro Dessì, che mirava a far conoscere sia i fondamenti del medium fumettistico  sia il personaggio rappresentato.

Il progetto avente come obiettivi quelli di aiutare gli alunni a comprendere il ruolo e l’importanza dell’immagine come linguaggio e strumento per rappresentare in modo personale il mondo delle emozioni, conoscere le caratteristiche strutturali e formali del fumetto evidenziandone la scrittura (sequenze, strisce, didascalie e vignette) e costruire il volto umano evidenziandone l’aspetto emozionale con segni e colori, ha permesso ai giovani partecipanti di essere attivi protagonisti nella creazione di una biografia illustrata avente per oggetto la straordinaria vita dei due grandi sardi del Novecento: Emilio Lussu e Antonio Gramsci.

“Nella nostra scuola – ha spiegato la Prof.ssa Cinzia Simonetta Pintus – l’iniziativa dello storytelling fumettistico , ovvero il ricorso alla narrativa semplificata dai fumetti, nasce dall’esigenza di rendere l’attività didattica uno strumento reale di crescita culturale ed è stata già presentata alcuni anni fa attraverso un incontro con Bepi Vigna e alcuni autori del Centro Internazionale del Fumetto”.

Visto il notevole interesse degli studenti, la decisione di continuare il percorso fumettistico mediante un preziosissimo laboratorio di narrativa a fumetti a cura di Sandro Dessì, scrittore contemporaneo, compaesano di Emilio Lussu, che ha al suo attivo diverse iniziative letterarie.

“Proprio oggi il nostro autore ha realizzato vari disegni a fumetti, utilizzandoli quali strumenti di comunicazione – continua Cinzia Simonetta Pintus. – Il risultato è stato molto apprezzato dai ragazzi, così, al termine della mattinata, abbiamo ottenuto un programma graduale di apprendimento con ottimi risultati, sia dal punto di vista della creazione delle storie, sia dal punto di vista dell’elaborazione finale a colori. I ragazzi, in un corso di poche ore, hanno piacevolmente appreso le principali tecniche di disegno e di sceneggiatura, ma anche la biografia di Antonio Gramsci ed Emilio Lussu, due intellettuali sardi antifascisti oppositori del regime, colti nella loro formazione politica di spessore durante gli eventi bellici della grande guerra.”

Un titolo semplice e poetico, “Come i fiori”, per raccontare un tema complesso, urgente e spesso taciuto: la salute mentale. Il nuovo documentario del giornalista Luca Schirru, realizzato in collaborazione con Daniele Lai (che ha curato le riprese), sarà presentato in anteprima il 31 luglio a Bari Sardo, in piazza della Chiesa, in un evento pubblico che vedrà anche la partecipazione del Youssef Quintet con musiche dal vivo.

Il docufilm nasce in maniera istintiva, quasi necessaria, dopo un lutto personale che ha segnato profondamente Schirru. “Il lavoro è nato in modo molto semplice,” racconta l’autore, “è un tema che mi tocca molto, l’ho conosciuto in famiglia e fuori. Riguarda tutti, veramente, perché la vita ti mette alla prova e ognuno di noi reagisce in modo diverso”.

Con grande delicatezza, “Come i fiori” dà voce a chi ha vissuto in prima persona – o accanto a delle persone care – momenti di fragilità psicologica. Non un’indagine clinica, ma una serie di conversazioni intime, autentiche, spesso toccanti, che rivelano quanto il peso dell’invisibile possa essere condiviso, compreso e, soprattutto, accolto. “Mi sono chiesto se ci fosse qualcosa che potessi fare,” dice Schirru. “E la risposta è stata questo lavoro. Una serie di chiacchierate per dire che si può essere fragili senza vergogna. Questa società ci chiede troppo, ci vorrebbe perfetti, ma nessuno di noi lo è.”

Il documentario è anche un omaggio personale alla madre dell’autore, scomparsa da poco. “L’ho fatto per lei. Prima che andasse via parlavamo ancora di più e mi diceva che le cose non contavano niente, e che era felice perché sentiva l’amore delle persone”

Dopo l’uscita del trailer, molte persone hanno fermato Schirru per raccontargli le proprie storie, confermando che un lavoro come questo può davvero avere un impatto. “Questo mi fa pensare che, allora, questi lavori nel nostro piccolo mondo possano essere utili.”

“Come i fiori” offre uno sguardo rispettoso e profondo su un argomento tanto delicato quanto essenziale. La visione può aiutare a comprendere meglio le sfide e le complessità legate alla salute mentale, promuovendo maggiore consapevolezza, empatia e inclusione. Ci siamo mai chiesti davvero cosa accade nella nostra mente e in quella degli altri? Questo documentario prova a rispondere, con sincerità e rispetto.

Un invito a guardarsi dentro e a non temere la vulnerabilità. A riconoscere che fragilità e forza convivono, e che non serve essere perfetti per essere degni d’amore. Una narrazione necessaria, soprattutto oggi.

L’appuntamento è il 31 luglio, in piazza della Chiesa a Bari Sardo: una serata di immagini, parole e musica dal vivo per aprire spazi nuovi al dialogo e all’ascolto.

IL TRAILER

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