Ogliastrini nel mondo. Andrea Usai, da Tortolì alla Francia, passando per la Danimarca, per far conoscere la cucina sarda
Andrea Usai, 54enne di origini tortoliesi, oggi vive a Saint Germain Les Arpajon in Francia. Si avventurò nella capitale del romanticismo all’età di soli 21 anni “per amore”. Era l’ agosto del 1984, infatti, quando Andrea conobbe Valerie, una ragazza
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Andrea Usai, 54enne di origini tortoliesi, oggi vive a Saint Germain Les Arpajon in Francia. Si avventurò nella capitale del romanticismo all’età di soli 21 anni “per amore”. Era l’ agosto del 1984, infatti, quando Andrea conobbe Valerie, una ragazza francese che si trovava a Tortolì per trascorrere una vacanza. Fu amore a prima vista. Dopo quattro mesi, esattamente la vigilia di Natale, Andrea decise di fare le valigie e lasciare la sua Sardegna per raggiungere la sua amata.
Ci racconta di essere sempre stato un ragazzo curioso e sveglio, che ancora oggi ama «sapere, capire e scoprire il mondo, le lingue e le tradizioni degli altri popoli».
Dopo una parentesi di dieci anni in Danimarca, dove ha imparato a fare il pizzaiolo, il cuoco e a gestire un ristorante dal gusto tutto italiano avviato insieme a due dei suoi fratelli, Andrea è rientrato in Francia e ha aperto un ristorante con sua moglie Valerie, a 80km a sud di Parigi, il “ValAndrea”, dove lavora tuttora.
Oggi ha quindi una moglie di cui va fiero, un figlio e dei nipoti splendidi che gli danno una gran forza per superare gli ostacoli della vita. È pensionato e per quanto riguarda la possibilità di tornare in Sardegna racconta «Non ho intenzione di tornare, mi mancano i miei fratelli e le mie sorelle ma l’Italia non ha nulla da offrirmi. Qui in Francia oltre ad esserci la mia famiglia ho instaurato dei forti legami sociali poiché faccio il volontario in un’associazione umanitaria che si occupa di servire alimenti, pasti caldi e altri beni primari ai bisognosi. Sono soddisfatto di quello che faccio ed essere volontario e aiutare il prossimo mi regala tanta energia e forza».
Un consiglio per i giovani? «Se hanno dei sogni devono crederci fino in fondo per cercare di raggiungere i propri obiettivi, abbattendo le barriere virtuali e fisiche. Non sempre la vita ci permette di fare quello che vogliamo, dunque tentiamo di fare quello che possiamo fare senza voler cambiare il corso del nostro destino, senza dimenticare il momento presente perché sarà il nostro vero compagno di viaggio. Per me la vita è come un’autostrada: non si può mai fare retromarcia: gli anni passano, i km si accumulano e non si può tornare indietro. Quindi cerchiamo di fare di ogni momento un capolavoro!».
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A distanza di anni il giovane, partito da Osini, di strada ne ha fatta tanta, fino ad arrivare negli Stati Uniti, dove da aprile inizierà una nuova avventura, quella della docenza nella facoltà di odontoiatria dell’università della Carolina del Nord.
Ad aiutarlo ad abituarsi a tutte le novità, è stato lo splendido rapporto con i colleghi, ai quali Alex decanta le bellezze della Sardegna. Tanto che è stato il direttore della sua specializzazione a regalargli un giorno un graditissimo pacco di “pani guttiau”. Anche al corso Alex sente parlare della sua terra: “durante una lezione la professoressa di patologia orale ha raccontato dell’alta percentuale di cancro orale riscontrata nei fumatori colpevoli di abigeato, che per nascondere nel buio della notte il leggero bagliore della sigaretta, usavano la pratica del fumo inverso”. Un racconto squisitamente odontoiatrico, spiega Alex, se non fosse che la professoressa esordì con “in una piccola isola del Mediterraneo”, riferendosi alla Sardegna.