Tra narrativa e fumetto. Sherlock Holmes e Batman tra i banchi delle scuole medie di Tortolì

Prosegue la particolare esperienza didattica degli alunni della 2A della scuola media di Tortolì in compagnia della polizia scientifica, inserita nel progetto “la scuola del sapere, del conoscere e del saper fare” gestito dall’insegnante di lettere Laura Lavra. Gli studenti,
Prosegue la particolare esperienza didattica degli alunni della 2A della scuola media di Tortolì in compagnia della polizia scientifica, inserita nel progetto “la scuola del sapere, del conoscere e del saper fare” gestito dall’insegnante di lettere Laura Lavra.
Gli studenti, anche questa settimana, sono stati protagonisti di un incontro-laboratorio incentrato sull’ “Indagine letteraria tra narrativa e fumetto”, una lezione in compagnia dell’esperto Alessandro Piras, che con spiegazioni sempre efficaci e coinvolgenti, ha dimostrato anche stavolta che apprendere in modo alternativo è possibile. E pure divertente.
Questa settimana i ragazzi hanno fatto la conoscenza di due mostri sacri della letteratura e del fumetto: Sherlock Holmes e Batman. Su questi due personaggi, insieme all’esperto, hanno ragionato a lungo e stilato un elenco di qualità che li caratterizzano inserendole poi all’interno di alcune slides. Holmes era un fantastico investigatore, sapeva risolvere ogni mistero, e il suo principio era: “Una volta eliminato l’impossibile ciò che resta, per quanto improbabile, deve essere la verità”. Il metodo di Holmes è basato su prove e indizi, dove ciò che conta è la differenza tra il vedere e l’osservare, dove l’abilità di cogliere i particolari può essere affinata con l’abitudine e l’esercizio. «Una volta eliminato tutto ciò che può essere di competenza del paranormale o dell’irrazionale – spiega la prof Laura Lavra – è fondamentale fare un’analisi oggettiva e veritiera di quanto accaduto. E’ così anche nella vita: la ricerca della verità e della giustizia devono guidarci sempre. Personaggi con Holmes e Batman regalano incredibili spunti di riflessione ai ragazzi».
«Il laboratorio, che ho fortemente voluto, permette ai ragazzi di interagire in modo attivo su alcune importanti tematiche utilizzando canali e competenze trasversali» conclude la professoressa Lavra «Come aspetto didattico-letterario ho anche proposto un’attività di scrittura creativa che è piaciuta molto: gli studenti hanno elaborato il profilo fisico, psicologico e professionale dei personaggi succitati e lo hanno integrato con dettagli personali, lasciando spazio a creatività e fantasia. Sono contenta di come i miei ragazzi stanno reagendo a questa nuova impostazione didattica-laboratoriale, perché sono dell’avviso che l’alunno debba essere soprattutto soggetto attivo del percorso di studio e che debba potersi misurare con le sue reali capacità e con le sue intuizioni, collaborando e condividendo il proprio progetto con gli altri e utilizzando oltre al metodo tradizionale anche quello digitale, che ormai è parte integrante della nuova realtà scolastica».
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