La società sportiva ASD New Volley Tortolì dalla prossima stagione sportiva 2015/16 costituirà la nuova società sportiva: “AIRONE Scuola di Pallavolo”.

Nell’assemblea straordinaria  dei soci del 15/6/15 sono stati azzerati tutti gli incarichi in corso, e alla presenza di nuovi collaboratori che, in passato,a vario titolo ( ex atleti,dirigenti ,simpatizzanti) hanno vissuto l’esperienza migliore della Società Airone degli anni novanta, si è deciso di ridar vita a quel progetto.

L’Airone,così ricostituita, si prefigge lo scopo di assicurare il mantenimento degli attuali organici della New Volley,di atleti, allenatori e preparatori, con l’obiettivo di valorizzarne ulteriormente il valore tecnico, che già quest’anno ha consentito il raggiungimento di prestigiosi traguardi nel settore giovanile maschile,e di ampliare gli stessi con la ricerca di nuove figure e professionalità. Ulteriori obiettivi sono lo sviluppo e valorizzazione del settore giovanile maschile e femminile, l’attivazione di ogni forma di collaborazione con terzi e di nuove forme ed organizzazione della pratica sportiva. Sarà assicurata anche l’attivazione degli interventi in ambito scolastico, nelle scuole primarie di primo e secondo grado,  l’attività amatoriale e di sitting volley.

Le prospettive future, che sono ambiziose e per questo “sfidanti” per la nuova Società, rappresentano sicuramente uno sforzo gravoso in termini organizzativi ed economici, ma con la certezza che lo spirito,la motivazione e le capacità dimostrate che hanno caratterizzato gli anni migliori dell’Airone ,rappresentano una nuova forza per la sostenibilità del progetto.

Durante l’Assemblea straordinaria è stato eletto il nuovo Consiglio Direttivo provvisorio ,così composto:

Presidente : Dott.sa Maria Grazia Pilia

Vicepresidente: PierGiorgio Demurtas

Segretario: Franca Lai

Dirigenti: Alberto Prisco,Antonio Schiattarella,Carla Pilia,Cinzia Rubiu,Donatella Contu,Franca Lai,Francesca Mura,Gianluca Piras,MariaEugenia Pilia,Paolo Taccori,Piero Caredda,Silvia Melis,Virgilio Pani,Luca Ammendola,Silvana Murreli, Andrea Falchi, Toti Fanni, Fabiana Pili, Efisio Farris, Francesca Melis, Elisabetta Todde, Andrea Laconca, Giandomenico Gesualdi.

Consiglio Direttivo  provvisorio,in quanto ancora aperto alle forze volontaristiche ed ex dirigenti e atleti dell’Airone ,che si vogliono avvicinare alla società . A tutti gli atleti, allenatori, preparatori, dirigenti, sponsor, simpatizzanti, genitori  che in ogni forma, hanno garantito fino ad il “movimento” pallavolistico della attuale Società, e a tutti i nuovi collaboratori ,sicuri che la loro fattiva collaborazione in futuro sarà determinante per lo sviluppo della nuova Società Airone, un sentito ringraziamento.

Un tempo erano piccoli tesori per i bambini: nei cortili, tra i sentieri o sotto le querce, bastava cercare tra le foglie secche per trovarle. Le chiamavano ladderas nel Mejlogu, bacchiccas a Orgosolo, ma ogni angolo della Sardegna aveva un suo nome per queste curiose “palline legnose”. Sembravano biglie, ed è proprio così che venivano usate: per giocare, scambiarsi sfide, inventare storie. Ma cosa sono in realtà?

Oggi ve le raccontiamo con l’aiuto dell’Agenzia Regionale Forestas, che ci ha fornito anche le immagini e le informazioni scientifiche. Quelle che in tanti ricordano come biglie di legno sono in realtà galle, particolari escrescenze che si formano su alcune piante – tra cui la Roverella, una delle querce più diffuse in Sardegna.

Le galle nascono da un’interazione sorprendente tra la pianta e un piccolo insetto, il cinipide: una specie di imenottero (come le vespe), assolutamente innocuo. La femmina depone le uova nei tessuti della pianta e, in risposta, la Roverella reagisce facendo crescere attorno all’uovo un tessuto vegetale anomalo. È proprio così che nasce la galla: una “casa” che protegge e nutre la larva durante il suo sviluppo.

All’inizio verde, morbida e piena di vita, la galla con il tempo si indurisce, diventa legnosa e assume colorazioni più scure. Quando l’insetto al suo interno è maturo, scava un piccolo foro ed esce nel mondo. A quel punto, la galla resta vuota e può diventare rifugio per altri inquilini: formiche, altri insetti o anche semplici esploratori curiosi.

Le galle non danneggiano le querce: questi alberi hanno imparato a convivere con la loro presenza e, anzi, sono parte di un piccolo ecosistema che favorisce la biodiversità. Alcuni insetti si sviluppano dentro le pareti della galla, altri arrivano dopo, quando è già stata svuotata. Un microcosmo che racconta l’equilibrio della natura.

Eppure, per tanti sardi, le galle non sono solo un fatto botanico: sono ricordi, giochi, infanzie passate all’ombra delle querce. Chissà come le chiamavate voi, nel vostro paese?

Se vi capita di trovarne una durante una passeggiata, guardatela con attenzione: magari ha ancora il piccolo foro dell’insetto che è uscito… oppure è solo lì, pronta per diventare di nuovo una biglia, una laddera, una bacchicca – un piccolo frammento di Sardegna da raccontare.