L’Alchimista è un romanzo che non può mancare nella libreria di chi ama indagare l’animo umano. E’ la storia di un pastore che, spinto da un sogno, decide di abbandonare tutto per mettersi alla ricerca di un tesoro. Santiago, questo il suo nome, lascia alle sue spalle la sicurezza di ciò che gli è familiare e conosciuto per intraprendere un viaggio ricco di incognite ma che gli riserverà emozioni, insegnamenti, sorprese.

Tante le tappe del suo viaggio e tante le persone nelle quali si imbatterà. Un Re, un ladro, un mercante, uno studioso, una fanciulla della quale si innamorerà e, ovviamente, l’Alchimista. Ciò che conta nel suo peregrinare, infatti, non è la meta (le Piramidi d’Egitto) ma il percorso effettuato con coraggio e tenendo conto dei segnali che la vita spesso ci invita a decifrare ma che altrettanto spesso noi cerchiamo di ignorare. L’insegnamento che Coelho vuole offrirci, infatti, è proprio questo: si deve ascoltare il proprio cuore e compiere la propria Leggenda Personale. “Quando tu desideri qualcosa, tutto l’Universo cospira affinché tu realizzi il tuo desiderio” sono le parole-guida che Santiago si ripete durante il cammino. E quando arriverà finalmente alle Piramidi, capirà finalmente in cosa consiste il tesoro che la vita ha deciso di affidargli e quale sia il senso dell’esistenza stessa.

Una storia di sogni e di coraggio, dove credo venga messo a nudo il sogno segreto di ognuno di noi: lasciare la certezza per l’incertezza, la comodità per l’avventura e proiettarci verso l’analisi e la realizzazione della nostra Leggenda Personale. Lo scrittore brasiliano, con uno stile semplice e diretto, con questa parabola, con questa sorta di rito di iniziazione, ci insegna a cogliere i segnali del mondo, a riflettere su ciò che vogliamo davvero, a ricordarci che noi e solo noi siamo gli artefici del nostro destino. Un libro scritto vent’anni fa ma più che mai attuale. Consigliatissimo.

Con grande successo si è conclusa la mostra “Gli Sguardi 3” del pittore e maestro di karate Gianni Muntoni, durata 25 giorni e capace di richiamare oltre 6000 presenze tra pubblico locale e visitatori stranieri.

Un trionfo culturale ed emotivo, dove le opere hanno suscitato commozione, ammirazione e un profondo senso di connessione, tanto che in molti si sono emozionati osservandole.

A testimoniarlo alcuni pensieri lasciati sul registro: “Uno spettacolo da vedere dal vivo: tutto realistico, i quadri sembrano prendere vita”, “Ogni quadro sembra avere una storia da raccontare: finestre sull’anima che danno gioia al cuore”, “Davanti a queste opere il cuore batte forte. Grazie per averci regalato tante emozioni”.

L’artista, soddisfatto del successo e della partecipazione calorosa, ha voluto ringraziare tutti: “Il calore del pubblico è stato il dono più grande. Un grazie sincero a chi ha condiviso con me questa esperienza artistica ed emotiva”