Serie A. Il Cagliari al Franchi. Esordio per il duo Festa – Suazo.

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C’è chi in ferie cerca il relax in spiaggia e chi, come Milo Scramoncin, 34 anni, ingegnere veneto e ciclista per passione, decide di trasformare le vacanze in un’avventura da raccontare.
Il suo “giocattolo estivo”? Un giro ad anello di quasi 1000 chilometri e 13.000 metri di dislivello in appena dieci giorni, tutto pedalando per la Sardegna. Partito da Olbia con una tenda, due magliette e tanta acqua (l’equipaggiamento perfetto per un viaggiatore minimalista), Milo ha spinto sui pedali fino ad Alghero, ha seguito la costa nord-ovest e poi giù verso Cagliari, dove la sua bici ha deciso di complicargli il viaggio con un problema ai raggi anteriori.
Fortuna ha voluto che in viale Diaz incontrasse uno specialista capace di rimetterlo subito in strada: il tempo di stringere qualche vite ed eccolo di nuovo pronto a conquistare la montagna più ostica, il Gennargentu, per poi chiudere l’anello e rientrare a Olbia. Nel mezzo, il meteo non gli ha risparmiato nulla: caldo torrido e temporali improvvisi, ma anche incontri speciali, ospitalità autentica, folklore, miniere e soprattutto… buon cibo, che per un ciclista affamato è spesso la parte più memorabile del viaggio.
Quando gli chiedono perché abbia scelto proprio agosto per un giro così impegnativo, la sua risposta è disarmante e fa sorridere: “La Sardegna, ahimè, non è piatta!”. Ora Milo è tornato a Verona, ma non ha alcuna intenzione di fermarsi: il prossimo biglietto per la Sardegna è già pronto, questa volta con un obiettivo diverso, godersi con calma Monumenti Aperti.
Milo Scramoncin
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