Lanusei. Il Vescovo incontra i giornalisti per una conferenza stampa
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Un semplice tappo di penna Bic, ma fuso in bronzo e posato su una base di porfido rosso come fosse un reperto nuragico. È l’ultima sorprendente creazione dell’artista ogliastrino Valerio Pisano, che continua il suo percorso tra ironia, memoria e materia con una nuova opera della serie “Pop Art Arcaica”.
Pisano, a circa un anno dalla personale al Museo Ferrai di Lanusei, racconta come il suo viaggio nei bronzi prosegua “inesorabile”, trasformando gli oggetti quotidiani in sculture che sembrano emerse da uno scavo archeologico del futuro. Dopo le “penne autoritratte”, le “clessidre” e le “penne vive”, arriva ora una “pioggia di tappi” — reinterpretazioni bronzee dei suoi disegni, fissate su pietre di porfido e cariche di significato simbolico.
“È mia intenzione riprodurre in bronzo tutti i disegni che ho fatto tempo fa. Più vado avanti e più mi rendo conto che pare si possano riprodurre tutti. La cosa mi preoccupa e allo stesso tempo mi diverte,” spiega l’artista.
Il tappo, nel linguaggio di Pisano, diventa metafora di ambiguità e censura. Nella sua opera Ambiguitàppo, il piccolo oggetto che solitamente “protegge” la penna diventa il simbolo di chi, nel tentativo di proteggere, finisce per soffocare la libertà creativa.
“Il tappo protegge la punta della penna da cadute o macchie, ma impedisce anche alla penna di scrivere, di esprimersi, di creare.”
Un gesto poetico e corrosivo insieme: prendere un frammento della quotidianità più banale e renderlo eterno, come un bronzetto nuragico del presente. Pisano anticipa che presto arriveranno nuove opere inedite, sempre in bilico tra archeologia e pop contemporaneo. E se i suoi tappi di bronzo potessero parlare, forse direbbero che la vera arte — anche oggi — nasce quando si riesce a dare peso al leggero.