Mancanza di iscrizioni e di fondi: la manifestazione fieristica non allieterà quest’anno il centro di Tortolì.

La quarta edizione di Ogliastra in fiera non si farà. Le mancate adesioni da parte degli artigiani avevano messo in forse la manifestazione già due settimane fa. Si sperava in un colpo di scena: l’aiuto da parte dell’amministrazione comunale. Ma l’epilogo non è stato dei migliori a causa, come ha spiegato il consigliere con delega al turismo Loredana Secci, della mancanza di fondi e del tempo per reperirli. La Dieci Service, la società che si occupa dagli albori della manifestazione fieristica, aveva infatti chiesto un contributo per la causa di seimila euro che però il Comune non è stato in grado di dare. L’evento, che nei tre anni passati ha messo in vetrina i prodotti enogastronomici e dell’artigianato sardo, è stato quindi annullato per il 2014 tra l’amarezza generale e l’impotenza della giunta, nonostante avesse già trovato posto all’interno del calendario degli eventi estivi in salsa tortoliese. Resta positivo il presidente della Dieci Service Pierpaolo Lai: “Restiamo fiduciosi per la prossima edizione, certi che l’amministrazione per il 2015 troverà il modo di sostenere la manifestazione”.

La Sardegna vanta tradizioni culinarie uniche, alcune delle quali lasciano i turisti letteralmente a bocca aperta. Tra le specialità più sorprendenti e insolite dell’isola, quattro piatti emergono per la loro stranezza e per l’originalità delle storie che li accompagnano.

Le orziadas sono piccole anemoni di mare che vivono lungo le coste sarde: con i loro tentacoli lunghi e velenosi, non sono certo facili da consumare e richiedono mani esperte per prepararli. I turisti che le hanno assaggiate raccontano di un gusto sorprendente, salmastro e leggermente dolce, che resta impresso nella memoria più per l’esperienza che per il sapore.

Il casu marzu, probabilmente il formaggio più controverso del mondo, è un pecorino fermentato fino a diventare “vivo”, con larve che aiutano la maturazione.

Casu marzu

Accanto a questa eccentricità, molti visitatori hanno scoperto anche sa pompia, un agrume autoctono simile al cedro, utilizzato per creare dolci e liquori dal sapore unico. 

Infine, su filindeu è forse il piatto più raro e affascinante dell’isola: una pasta sottilissima preparata con un procedimento antichissimo, quasi estinto, custodito da sole dieci donne in tutta la Sardegna. Tirata a mano e servita con un brodo delicato di pecora, questa pasta offre un’esperienza gastronomica unica. 

Foto di Eliot Stein

.