Fabio Piras

“A Girasole ce la giocheremo. “

Contro l’Idolo ha sbloccato la partita dopo un quarto d’ora con una zampata in mischia, specialità della casa che assieme agli inserimenti, alla corsa e alla duttilità tattica fanno di Fabio Piras, centrocampista classe 79′, uno dei trascinatori della Castor. Cresciuto calcisticamente nei granata, vanta esperienze in Promozione con le maglie del Lanusei e della Baunese;  dopo tre anni all’Arbatax, ecco il rientro alla Castor dove l’anno scorso si è sfiorato il salto di categoria.

“Dopo il bellissimo campionato scorso – racconta il numero 28 granata – con la Promozione svanita agli spareggi, durante l’estate scorsa è cambiato tanto, sia dal punto di vista societario che tecnico, con conseguente ridimensionamento degli obiettivi rispetto all’anno precedente. Dopo un inizio difficile ora le cose vanno meglio, ci siamo ripresi bene e sono arrivati punti e vittorie, anche importanti come quella di domenica nel derby contro l’Idolo (finita 3-1 ndr ). Felice per il mio gol che ha sbloccato il risultato, risultato portato a casa grazie poi alla doppietta di Roby Mura e alle parate di Caussi. Ora andiamo a fare visita alla vice capolista, il Girasole che sta disputando un ottimo campionato. Andremo a giocarcela, senza alcun timore e molto serenamente, continuando a giocare senza pressioni e possibilmente continuando a divertirci, come stiamo facendo. “

La Sardegna vanta tradizioni culinarie uniche, alcune delle quali lasciano i turisti letteralmente a bocca aperta. Tra le specialità più sorprendenti e insolite dell’isola, quattro piatti emergono per la loro stranezza e per l’originalità delle storie che li accompagnano.

Le orziadas sono piccole anemoni di mare che vivono lungo le coste sarde: con i loro tentacoli lunghi e velenosi, non sono certo facili da consumare e richiedono mani esperte per prepararli. I turisti che le hanno assaggiate raccontano di un gusto sorprendente, salmastro e leggermente dolce, che resta impresso nella memoria più per l’esperienza che per il sapore.

Il casu marzu, probabilmente il formaggio più controverso del mondo, è un pecorino fermentato fino a diventare “vivo”, con larve che aiutano la maturazione.

Casu marzu

Accanto a questa eccentricità, molti visitatori hanno scoperto anche sa pompia, un agrume autoctono simile al cedro, utilizzato per creare dolci e liquori dal sapore unico. 

Infine, su filindeu è forse il piatto più raro e affascinante dell’isola: una pasta sottilissima preparata con un procedimento antichissimo, quasi estinto, custodito da sole dieci donne in tutta la Sardegna. Tirata a mano e servita con un brodo delicato di pecora, questa pasta offre un’esperienza gastronomica unica. 

Foto di Eliot Stein

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