Cannas incontra gli elettori

Piero Cannas, a poco meno di una settimana dalle elezioni regionali, mette l’accento su due punti chiave del suo programma: la necessità, per la nostra provincia, di uscire dall’isolamento che da sempre la caratterizza e il bisogno per gli ogliastrini di istituire una zona franca.

Sullo spinoso tema dei collegamenti e dei trasporti commenta così dalle pagine del proprio sito: ” Sono necessari interventi sulla strada 389 Nuoro-Lanusei e sulla provinciale SP.27 Villagrande-Tortolì, che nonostante proclami e promesse, è ancora incompiuta. La piena riattivazione di porto e aeroporto è una priorità di tutto il territorio ogliastrino. Proviamo a pensare all’ attrattiva che potrebbero generare nei confronti dell’imprenditoria locale e dei capitali stranieri le aree industriali e artigianali in Ogliastra: poste in un punto geograficamente strategico come il centro del Mediterraneo, se adeguatamente collegate e con un regime fiscale come quello della zona franca integrale, sarebbero enormemente appetibili”.

Ed è proprio sulla zona franca integrale che Cannas insiste, considerandola una grande opportunità di sviluppo per l’Ogliastra intera: “Ufficialmente non sono inserito nelle liste dei Movimenti pro zona franca, ma debbo dire che questa tematica la porto nel cuore, e se voi mi accorderete la vostra fiducia le porterò anche in Consiglio Regionale. Una cosa va detta: l’unico politico che ha fatto passi concreti a favore della zona franca questo è il presidente Ugo Cappellacci”.

Prepariamoci a un viaggio nel tempo, alla scoperta di un colosso di pietra che sembra uscito da un racconto epico: il complesso nuragico di Santu Antine. Questo gigante millenario, alto ben 3500 anni, si erge nel cuore del Logudoro, nel nord-ovest della Sardegna, più precisamente a Torralba, come un testimone silenzioso di un mondo remoto.

Immagina un’opera d’arte scolpita nella roccia, risalente al XV secolo a.C., il fulcro pulsante della Valle dei Nuraghi, un vero e proprio capolavoro dell’architettura nuragica, dove la genialità degli antichi costruttori raggiunge il suo zenit.

Secondo la memoria custodita dal sito ufficiale, questo non è solo uno dei monumenti più impressionanti della Sardegna antica, ma è circondato da un villaggio nuragico, ancora in parte nascosto sotto terra, che racconta storie di vite passate.

Il nuraghe è dedicato, con un curioso omaggio, all’imperatore e santo bizantino Costantino, e nella tradizione locale è conosciuto come sa Domu de su Re — “la Casa del Re” — nome che evoca la sua maestosità e il ruolo di dimora del capo tribù. Nessun altro tra i migliaia di nuraghi sparsi sull’isola può vantare la stessa complessità e raffinatezza.

Le sue mura esterne si snodano con curve armoniose, come una danza di pietre disposte in corsi ordinati. Al suo interno, un labirinto di corridoi lunghi, camere nascoste, scale che si arrampicano sinuose e silos per conservare il cibo: un vero e proprio scrigno di segreti che si apre a chi sa leggere le tracce del passato. Insomma, non una semplice costruzione, ma una vera e propria fortezza di pietra, un monumento alla creatività e alla forza degli antichi Nuragici.