Porto di Arbatax. Chiusa anche la banchina di riva
Un porto che cade a pezzi. Dove sono finiti gli 11 milioni di euro per lo scalo di Arbatax? “E’ arrivato il tempo di prendere una decisione riguardo la precaria condizione del porto, altrimenti mi troverò costretto a interdire
Un porto che cade a pezzi. Dove sono finiti gli 11 milioni di euro per lo scalo di Arbatax?
“E’ arrivato il tempo di prendere una decisione riguardo la precaria condizione del porto, altrimenti mi troverò costretto a interdire anche la banchina di riva”. Queste le parole che aveva rilasciato la scorsa settimana il comandante del porto Giuseppe Siragusa.
Ebbene quel momento è arrivato ieri pomeriggio, con l’ordinanza 3/2014 che vieta l’utilizzo anche della banchina di riva del porto di Arbatax per gravi cedimenti strutturali. Il termine per ricevere risposte dagli enti preposti per il sopralluogo congiunto al quale aveva mandato dieci giorni fa una nota è scaduto.
Ma torniamo indietro di qualche giorno. Il 30 dicembre 2013 i militari della capitaneria di porto di Arbatax dopo un sopralluogo nella banchina del molo sud avevano scoperto un cedimento della stessa che aveva portato alla formazione di un cratere di oltre 60 e un metro di profondità. Per questo motivo era stata interdetta una zona di 36 metri del molo. L’esito poi di un ulteriore sopralluogo aveva riscontrato l’aggravarsi delle condizioni strutturali anche della banchina di riva, colpita in più punti da gravi cedimenti strutturali, tali da compromettere il sicuro utilizzo del transito dei travel, delle gru e di tutte le operazioni portuali.
Il comandante del porto aveva quindi diramato un comunicato agli enti competenti (regione, comune, consorzio, provveditorato) per un sopralluogo tecnico urgente per l’accertamento dell’entità dei cedimenti e la pianificazione nessaria per gli interventi, ma nessuno a parte il comune di Tortoli aveva risposto al sollecito.
Non è restato altro da fare per Siragusa di interdire anche la banchina di riva, utilizzata specialmente dalla Saipem, causando non pochi problemi all’azienda che utilizza il piazzale portuale retrostante la banchina per lo stoccaggio di materiali.

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