italo zucca

Baunei piange una delle figure più importanti della comunità. Italo Zucca si è spento all’età di 57 anni  a causa di una ischemia celebrale. Storico ed eccellente bibliotecario della sede di via San Nicolò, tra i padri del Sistema Bibliotecario Integrato Nord Ogliastra, ha promosso e  potenziato da sempre la cultura nel suo paese con amore e devozione.

Conosciutissimo anche nel mondo sportivo, in qualità di fondatore nel 1978 della Polisportiva Baunese Calcio maschile e negli anni novanta di quella femminile, Italo ha per diversi decenni  allenato numerose  generazioni giovanili, integrandosi tra queste non solo come un mister ma come un vero e proprio amico e compagno di vita. «Lo faccio per dare un reale contributo alla crescita culturale del mio paese.

Compatibilmente con i miei problemi di salute, a giorni alterni, non appena verrà riaperta la locale biblioteca comunale (credo a brevissimo termine), presterò opera di volontariato come bibliotecario [….]. Allo stesso tempo invito tutti, compresi gli studenti, a frequentare di più la biblioteca comunale della frazione di Santa Maria Navarrese».Così si racconta al quotidiano sardo La Nuova Sardegna esattamente quattro anni fa’; un’ammonizione dal cuore ai giovani, dentro e fuori i campi di calcio.

Nei primi anni del 2000, mentre ad Olbia si portavano avanti degli imponenti lavori volti alla costruzione di un tunnel stradale, vennero trovati, durante gli scavi, ben 24 relitti di navi romane e medievali.

Le imbarcazioni di origine romana sono state datate tra il I e il V secolo. La più antica, risalente al periodo in cui Nerone era imperatore, al momento del ritrovamento, si trovava ancora in quello che fu il cantiere navale.

Come spiega molto bene A. Caocci nel suo libro edito da Mursia “La Sardegna”, la scoperta rese entusiasti gli archeologi perché la nave più grande, tra quelle ritrovate, misurava più di trenta metri e perché tra i reperti ne venne archiviato uno che è stato definito “unico al mondo”: i frammenti di un timone.

Insomma, una vera e propria flotta, che, come spiega Caocci “probabilmente era stata sorpresa nel porto dai Vandali, quando questi avevano invaso la Sardegna mettendo a ferro e fuoco le zone costiere, tra cui Olbia”.