Sa murra gairesa
Se una di queste sere vi capiterà di attraversare la valle del Pardu, lungo la strada che si inerpica sinuosa sul pendio franoso che conduce a Gairo Sant’Elena, proprio all’entrata del borgo abbandonato, tra i ruderi delle case buie e
Se una di queste sere vi capiterà di attraversare la valle del Pardu, lungo la strada che si inerpica sinuosa sul pendio franoso che conduce a Gairo Sant’Elena, proprio all’entrata del borgo abbandonato, tra i ruderi delle case buie e i selciati consunti del vecchio villaggio, ad ogni curva, vi parrà di avvertire un sussurro, un brusio di voci trascinato a valle dalla brezza notturna. Un parlottio intermittente, che si spezza imboccando il tornante che va a monte e che riecheggia nuovamente ad ogni virata mancina, che fa sembrare l’antico paesetto abitato da chissà quali strane presenze. Ma procedendo per la statale, man mano che ci si avvicina all’abitato di Gairo, già dalle prime luci dorate dei lampioni, quel vocio appena accennato si muterà subito in urla roche che in rapida successione scandiscono numeri e rabbiosi “mudu”, “sèliu”, “murra bella!”.
Sono i murradores di Gairo che si preparano in vista del 5° torneo de “Sa Murra Gairesa”, l’entusiasmante gara che ogni estate richiama centinai di appassionati di questo antico gioco diffuso in tutta l’area mediterranea, ma che pare abbia trovato in Sardegna la sua Patria ideale. La competizione, fissata per le ore 20.00 di venerdì 24 agosto, sarà preceduta alle 18.30 da un altro torneo, “Sa Murra de is Piciocheddus”, riservato ai concorrenti di età inferiore ai 16 anni. L’evento è organizzato dal “Comitato Sa Murra 2012” ed è patrocinato dal Comune e dalla Pro Loco di Gairo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA