Jerzu e Ulassai danno il benvenuto al mese di agosto con un cartellone ricco di eventi. Avrà inizio sabato 4 agosto il Festival dei Tacchi, evento tanto atteso dagli amanti del teatro di tutta la Sardegna e non solo. Ad aprire le danze, inaugurando il ciclo di spettacoli, sarà la Scuola di arti sceniche La Vetreria, con lo spettacoloCaramore, esito scenico del laboratorio diretto da Alessandro Mascia, Mario Madeddu, Giorgio Del Rio e Manuel Cossu. Alle 21.30, gli spettatori dovranno prendere le proprie auto per raggiungere la Cantina Antichi Poderi di Jerzu. Ad attenderli troveranno il concerto dei Gatti Mèzzi, che presenteranno il loro quarto album dal titolo Berve fra le berve.

Domenica 5 agosto presso la sala consiliare del Comune di Jerzu, Giacomo Mameli e Paola Pilia presenteranno la nuova creazione del giornalista e sociologo foghesino, l’opera del 2012 intitolata Sardo sono. A calcare il palcoscenico della Cantina Antichi Poderi alle 21.30, invece, saranno Tommaso Novi e gli attori del Cada Die teatro che presenteranno Marea, la vita ad ogni respiro.

Altrettanto entusiasmante l’inizio della settimana: il 6 agosto, alle ore 17.00, la compagnia Girasolo presenterà lo spettacolo di clownerie intitolato Il tesoro di mago Bakù al pubblico di Ulassai. Due ore dopo, a Jerzu, sarà la volta del Cada Die e della Compagnia Alchimia, che andranno in scena con l’opera intitolata Più veloce di un raglio. Alle 21.30 dello stesso giorno l’attrice e autrice teatrale Laura Curino presenterà il monologo del 1996 dal titolo Olivetti. A concludere la serata dando la buonanotte ai presenti, saranno i Gatti Màzzi e la compagnia Guascone Teatro con il loro lavoro Lisciami…capire tutto in una notte.

Martedì 7 agosto, alle ore 17.00, il paese di Ulassai si riempirà di vivacità e allegria grazie ai bambini del paese, che porteranno in scena l’esito del laboratorio teatrale dal titolo Il pastorello e la capretta, diretto da Silvestro Ziccardi per la Casa delle inquietudini. Alle 19.00 i piccoli attori in erba passeranno il testimone ai loro colleghi più grandi della Compagnia Rossolevante, che presenteranno al pubblico di Piazza Barigau la loro nuova creazione dal titolo Stop making sense, mentre alle 21.30 presso la Stazione dell’arte avrà luogo Radio Argocreazione dell’attore calabrese Peppino Mazzotta.

Mercoledì 8 agosto, gli amanti del teatro si renderanno conto che le sorprese non sono ancora finite: alle 17.00 presso il Bosco di Sant’Antonio di Jerzu, la Scuola di arti sceniche La Vetreria presenterà Incipit su Pier Paolo Pasolini, esito scenico del laboratorio Cuori di panna, diretto da Mauro Mou e Alessandro Lay. Alle ore 19.00 nella sala di Piazza Barigau di Ulassai andrà in scena È colpa tua, di Francesco Abate, Marco Noce e Matteo Sau, mentre alle 21.30 gli spettatori dovranno raggiungere la Cantina Antichi Poderi di Jerzu, dove troveranno ad attenderli l’attore Dario Vergassola con il suo Sparla con me.

Giovedì 9 agosto, ultimo giorno della rassegna, i visitatori potranno assistere all’esito scenico del laboratorio di narrazione diretto da Laura Curino, nella suggestiva location del bosco di Sant’Antonio di Jerzu. L’appuntamento è previsto per le ore 17.00, ma le sorprese non sono ancora finite: alle 19.00, la compagnia cagliaritana Il Crogiuolo presenterà Gene mangia gene, allietando i presenti fino allo spettacolo successivo e cedendo il palco a Gavino Murgia e al Cada Die teatro, che concluderanno il ricchissimo cartellone del Festival dei Tacchi con lo spettacolo Sa die de cada die.

Il cartellone è ricchissimo e promette grandi emozioni. Visti i precedenti, siamo sicuri che nessuno rimarrà deluso: si consiglia di non mancare.

L’Ogliastra nasconde tra le pieghe della sua montagna più aspra una storia antica, scolpita nella pietra e nel vento. Nel cuore segreto del Supramonte di Baunei, dove il paesaggio sembra uscito da un’epoca preistorica e ogni sentiero sa di mistero, sorge un’antica sentinella dimenticata: Su Doladorgiu, la “fortezza fantasma” del Golgo.

Arrampicata su un colle roccioso, come se volesse ancora sorvegliare il mondo sottostante, questa struttura nuragica affonda le sue radici tra il 1800 e il III secolo a.C. Il suo scopo? Probabilmente difensivo, vista la posizione dominante e l’ampio sguardo che abbraccia tutta la vallata. Un complesso articolato, fatto di torri, pietre ciclopiche e un nuraghe, immerso nel silenzio assoluto dell’altopiano: uno di quei luoghi che non si raccontano, si vivono.

Fu il dottor Elio Aste – scrittore, fotografo, trekker e profondo conoscitore dell’anima selvaggia di Baunei – a riportarla alla luce nel maggio del 1985. A lui si deve il nome “Fortezza di Doladorgiu” e la suggestiva ipotesi che questo sito, così isolato e potente, fosse un baluardo difensivo dei nuragici. Con la passione del vero esploratore, Aste ne tracciò anche una ricostruzione ideale e ne fece uno dei cuori pulsanti del suo libro Sardegna selvaggia, omaggio appassionato al Supramonte più autentico.

Hai mai pensato che dietro un’escursione nel selvaggio Golgo potesse nascondersi un salto nel tempo di tremila anni?