Questa vista riempie il cuore: Napoli, il mare, Castel dell’Ovo, il Vesuvio… insomma, stiamo parlando di una delle vedute e delle passeggiate più conosciute di Napoli, lunga circa 4 km. Questa strada va dal Borgo Santa Lucia a Via Caracciolo, e permette di
Si tratta di un’antica porta di Napoli, edificata nel 1484. È stata un crocevia di comunicazione: tutti passavano da questa porta e i commerci dipendevano appunto dal passaggio e dal via vai che ogni mattina entrava e usciva da Napoli
Detti e modi di dire napoletani: “Fa ‘o farenell”, da dove proviene questa colorita espressione della lingua napoletana? Quanti sono i detti e i modi di dire che nati nei secoli passati vengono abitualmente usati nel nostro attuale parlare?
Detti e modi di dire napoletani: “O cipp a Furcell”, chi non l’ha mai sentito? È un modo di dire usatissimo a Napoli. Chi non lo ha mai sentito? Spesso viene detto in maniera denigratoria, e comunque non è mai
Detti e modi di dire napoletani: “A faccia mia sott’ e piede vuoste”. Un’espressione servile di esagerato rispetto nel rivolgersi ad una persona autorevole. Ma principalmente è usata in maniera ironica durante un’accesa discussione con punti di vista contrapposti.
Santo del giorno: oggi, 19 settembre, è San Gennaro, il più amato dai napoletani. Oggi è un giorno particolare per Napoli, perché si celebrala memoria di San Gennaro. Fra i santi dell’antichità San Gennaro è certamente uno dei più venerati
Opere d’arte napoletane: il Cristo velato, capolavoro di Giuseppe Sanmartino. Il Cristo velato è una scultura marmorea di Giuseppe Sanmartino. Conservato nella Cappella Sansevero a Napoli è una delle opere più note e suggestive al mondo. Andiamo a scoprire insieme
Detti e modi di dire napoletani: “Ogni scarrafone è bello ‘a mamma soja”. Andiamo a vedere il significato di questo modo di dire reso così celebre dalla canzone di Pino Daniele. Anche il dialetto napoletano sa essere tagliente e incisivo, sicuramente
Il 29 agosto del 1980, quarant’anni fa, moriva a soli 56 anni Franco Basaglia, psichiatra, neurologo e “padre” della legge 180, il caposaldo legislativo di quella riforma degli ospedali psichiatrici che portò alla chiusura dei manicomi, che rivoluzionò il modo