Conoscete la bellissima storia dei cinque obelischi di Napoli?
Conoscete i cinque obelischi di Napoli? Costruzioni magnifiche, legate alla storia e alla cristianità. Ecco quali sono!
Sapete tutti cos’è un obelisco. È un monumento celebrativo dalle origine egiziane, formato da un tronco di piramide alto e stretto, che culmina con una punta. Chiamata. Il nome deriva dal greco ‘obelos’, ovvero spiedo, e ‘obelisco’ è un diminutivo che vuol dire ‘spiedino’.
Divertente, no? Nel mondo cattolico si usava ergere un obelisco in prossimità delle basiliche per essere avvistate facilmente dai pellegrini. Gli obelischi di Napoli sono invece un’evoluzione delle macchine di festa di legno e carta, usate solitamente nelle occasioni di festa e di celebrazione. L’obelisco più famoso a Napoli è sicuramente quello dell’Immacolata Concezione in Piazza del Gesù, ma ce ne sono molti altri anche più antichi e altrettanto apprezzabili. Ecco quali!
L’obelisco di San Gennaro
È la guglia più antica di Napoli, e infatti rappresenta il suo patrono, San Gennaro. Alto ben 24 metri, riassume in sé l’arte barocca. L’opera è di Cosimo Fanzago e inizia ad essere eretta intorno al 1637. Si narra che San Gennaro fu portato in processione di fronte alla lava e si vocifera che ne abbia fermato il corso di fuoco con il gesto di sole tre dita. L’obelisco è composto da una base con balaustra che ospita un ovale con l’iscrizione di dedica al Santo e, subito sopra, una colonna chiusa alle due estremità da due blocchi di marmo. È una costruzione imponente e bellissima: non per niente è uno dei simboli più riconoscibili della città.
L’obelisco dell’Immacolata di Materdei
Quest’obelisco trova nell’omonimo quartiere. Prima di essere collocato dove è attualmente, il monumento si trovava nel chiostro dell’ex-conservatorio della Concezione (spostarlo fu una vera e propria impresa).Tuttavia quella che oggi si erge nello slargo è una copia dell’originale, oggi custodita nel Museo Civico di Castel Nuovo, per evitare che il monumento piombasse nel deterioramento. La costruzione è stata attribuita a Domenico Cagini e databile intorno al 1470. L’artista lo ha scolpito in marmo bianco in stile tipico barocco. Alta 10 metri, è sormontato da una statua con la Madonna che sostiene col braccio sinistro Gesù Bambino.
L’obelisco di San Domenico Maggiore
Situato proprio in Piazza San Domenico Maggiore, l’obelisco di San Domenico si erge a pochi passi dall’omonima basilica. Fu commissionata dai Padri Domenicani come ringraziamento per essere scampati alla tremenda epidemia di peste del 1656. Fu scolpita dall’illustre Francesco Antonio Picchiatti, mentre le sue decorazioni in marmo sono merito di Cosimo Fanzango, che disegnò anche la forma piramidale della guglia. Sotto la guglia sono stati trovati reperti dell’Antica Porta Puteolana o Cumana che portava a Pozzuoli o a Cuma.
La guglia di Porto Salvo
Situata appena fuori la Chiesa cinquecentesca dei Santa Maria di Portosalvo, è l’ultima guglia eretta in ordine di tempo a Napoli. I soggetti sacri incisi sulla colonna sono la Madonna di Portosalvo, San Gennaro, Sant’Antonio di Padova e San Francesco di Paola; i quattro medaglioni raffigurano gli strumenti della Passione di Cristo e le quattro iscrizioni riportano ognuna una strofa dell’inno sacro Vexilla regis. È un’opera sublime e rappresenta il legame tra San Gennaro e Sant’Antonio, protagonisti, nel periodo repubblicano, di una vicenda insolita. Accadde infatti che i francesi e i giacobini napoletani cercarono legittimazione presso il popolo tramite il miracolo dello scioglimento del sangue di San Gennaro, che così fu “detronizzato” e sostituito da Sant’Antonio. Tuttavia, la Corona, essendo comunque molto legata alla figura di San Gennaro, spinse per una riconciliazione tra il popolo napoletano e il santo martire.
L’obelisco dell’Immacolata Concezione a Piazza del Gesù Nuovo
Quest’obelisco è il più famoso della città. Alto 30 metri, fu eretto dai Gesuiti grazie a una colletta pubblica. Sulla sommità è posta la statua della Madonna dell’Immacolata, realizzata interamente in rame e si dice che in alcune ore del giorno, specialmente con la luce del tramonto o dell’alba, l’aspetto della statua della Madonna cambi. Se si fissa attentamente di spalle, dopo qualche giro intorno alla guglia, si ha l’impressione di essere perennemente osservati. Avete mai provato? Bisogna allontanarsi un bel po’ per non sentire più questa spiacevole sensazione. Il velo che avvolge il capo della Vergine, infatti, visto da dietro, appare come un volto stilizzato con lo sguardo fisso verso il basso. Per i più fantasiosi, quest’immagine raffigurerebbe la Morte in persona. Qualcuno pensa che il mistero sia legato ad un’origine massonica, mentre per altri è solo una credenza popolare legata all’esoterismo. Ad ogni modo, quest’obelisco è meraviglioso e merita certamente una visita!
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