Fortunato: l’ultimo “tarallaro” di Napoli, celebrato da Pino Daniele

La storia del venditore ambulante che percorreva i vicoli di Napoli e conquistò il cuore di Pino Daniele, diventando un simbolo dell'anima partenopea.
Nel decimo anniversario della scomparsa di Pino Daniele, Napoli celebra il suo leggendario cantautore con il docufilm “Nero a metà”, proiettato nelle sale il 4, 5 e 6 gennaio.
Tra i tanti personaggi che hanno ispirato le sue canzoni, spicca Fortunato Bisaccia, l’ultimo dei “tarallari” napoletani, a cui Pino dedicò il brano “Furtunato” nel suo album d’esordio “Terra mia” del 1977.
Fortunato percorreva le strade del centro storico di Napoli negli anni ’70 e ’80, spingendo un carretto artigianale ricavato da una vecchia carrozzina per neonati, colmo di taralli ‘nzogna (sugna) e pepe, avvolti in una coperta di lana per mantenerli caldi e fragranti.
Le sue grida, “Furtunat’ tene a’ rrobba bella ‘nzogna‘nzogn”, risuonavano tra i vicoli, richiamando l’attenzione dei passanti e regalando un sorriso a chiunque lo incontrasse.
Nonostante una vita segnata da difficoltà – orfano di madre e reduce di guerra – Fortunato incarnava la resilienza e la vitalità del popolo napoletano.
La sua figura divenne così emblematica da ispirare Pino Daniele, che attraverso la canzone “Furtunato” rese omaggio a questo simbolo della tradizione partenopea e del proletariato in generale, mostrando la sua immensa sensibilità di artista connesso profondamente all’anima popolare e multiculturale della città.
Oggi, ricordando Pino Daniele e personaggi come Fortunato, Napoli rivive un’epoca in cui le strade erano animate da figure che, con semplicità e passione, contribuivano a tessere il ricco mosaico culturale della città.
La proiezione di “Nero a metà” offre l’opportunità di riscoprire queste storie e di riflettere sull’eredità lasciata da un artista che ha saputo raccontare, con poesia e musica, l’essenza più profonda della sua terra.
Il Video:
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