Villa del Popolo e i giardini di via Marina. Chi li ricorda? Scopriamo insieme la Napoli che non c’è più
Un tempo esisteva un grande parco che affacciava sul mare, la Villa del Popolo, nell’area che oggi corrisponde a via Nuova Marina. Una villa, come dice il nome, destinata al popolo e alternativa a quella reale e aristocratica di via Caracciolo.
Quante parti di Napoli non esistono più, quante aree della città sono sparite o cambiate radicalmente? Non poche, soprattutto negli anni ’50 del ‘900, quando la città subì grandi trasformazioni urbanistiche.
Villa del Popolo è una di queste aree oggi scomparse. Solo i nostri nonni possono ricordarla; si trattava di un ampio parco pubblico realizzato tra fine ‘800 e inizio ‘900 lungo l’attuale via Nuova Marina, area oggi occupata dai silos del porto, ad altezza di Piazza Mercato e piazza Masaniello.
Villa del Popolo occupava l’area dalla chiesa di santa Maria di Portosalvo fino al largo di Piazzetta Masaniello, all’esterno della basilica del Carmine. Venne costruita dopo l’Unità d’Italia come “alternativa popolare” alla “Villa Reale” della Riviera di Chiaia già esistente e più volte ingrandita nei secoli. ll suo progetto aveva previsto un primo rifacimento della vecchia via Marina durante il quale vennero demolite diverse porte della vecchia murazione angioina che costeggiava la linea del mare.
Nel 1869 fu abbattuta la porta del Caputo, poi la porta dei Tornieri, inglobata nel 1875 in un edificio all’angolo di via Duomo in occasione dei lavori di apertura dell’ultimo tratto di quest’ultima. Seguirono nel 1877 la porta di Santa Maria Apparente e nel 1883 la porta di Massa, detta così perché presso di essa attraccavano le navi provenienti da Massa Lubrense e dunque cariche di merci provenienti dalla penisola sorrentina.
Le porte demolite comunque non avevano alcun carattere monumentale né tanto meno artistico dal momento che erano piccole e anguste e, quasi in tutti i casi, erano perfino inserite nella nuova cortina di edifici che sostituiva appieno quella difensiva.
I lavori di “Risanamento”, una massiccia riqualificazione urbanistica che cambiò il volto di tutta l’area prospiciente il porto, richiesero anche la demolizione di tutte le vecchie abitazioni civili esistenti e questo per dare più aria a tutta la zona portuale il cui assetto urbano era ormai diventato non idoneo alla vivibilità e causa del propagarsi in esso di mortali virulenze durante tutto il XIX secolo.
Al posto delle strutture demolite quindi, nel 1876 venne a realizzarsi la “Villa del Popolo”, una piccola oasi di verde destinata ai ceti medi e bassi del popolo in alternativa alla villa della Riviera di Chiaia. Purtroppo la villa, che per un breve periodo di tempo accolse al suo interno anche la fontana del Gigante, subì un veloce declino a causa delle veloci e crescenti attività portuali che richiesero più spazio andando ad espandersi sia verso mare che verso l’entroterra.
Questo maggiore sviluppo portuale che vedeva una maggiore movimentazione di materiale e persone, diede il via nel 1889 all’apertura della ferrovia nel tratto “porto-stazione centrale” che, percorrendo lungo tutta via Marina, separò definitivamente il centro abitato dalla villa rendendola di difficile utilizzo.
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