Mentre gioca con i figli al ristorante, uno sconosciuto gli paga il conto. «Servono papà così».

È successo a un medico negli Stati Uniti: ecco come è andata.

Andare al ristorante con i figli piccoli può essere un’esperienza impegnativa. Chiunque abbia bambini lo sa bene: bisogna tenerli buoni, intrattenerli, evitare che rovescino bicchieri d’acqua ovunque, il tutto mentre si cerca di scegliere cosa mangiare senza far partire una guerra su chi vuole il pollo fritto e chi invece pretende la pizza. Eppure, c’è chi trasforma questi momenti in pura magia.

Nel cuore di Fort Worth, Texas, il dottor J. Mack Slaughter, medico di 41 anni, stava facendo esattamente questo: giocava con i suoi tre figli mentre aspettava che arrivasse la colazione. Non uno di quei giochi che richiedono schermi e batterie, ma un semplice passatempo con matite colorate e fogli da disegno, di quelli che trovi in certi ristoranti pensati per le famiglie. Unire i puntini per far apparire un disegno, ridere, chiacchierare e – soprattutto – regalare ai bambini un po’ di attenzione, quella che spesso manca nella frenesia quotidiana.

Un gesto normale per lui, ma evidentemente non per tutti. Perché tra le persone sedute a quel Mimi’s Cafe c’era qualcuno che ha osservato la scena con occhi diversi. Un uomo, un perfetto sconosciuto, che ha visto in quell’attimo di complicità familiare qualcosa di speciale. Qualcosa che andava riconosciuto. E così, senza farsi notare, prima di uscire ha chiesto alla cameriera di portargli il conto di quella famiglia e l’ha saldato.

Ma non si è fermato lì. Sullo scontrino ha lasciato un messaggio. Non uno di quei messaggi freddi e impersonali, ma parole scritte con il cuore: “Grazie per essere un padre fantastico.” E sul retro, parole ancora più toccanti: “Da un padre a un padre. Grazie per essere il papà di cui i tuoi figli hanno bisogno, indipendentemente da chi ci guarda. Abbiamo bisogno di più uomini come te. Grazie per averci mostrato il tuo amore per loro.” Firmato: “Un medico dell’esercito in pensione.”

Quando la cameriera ha portato il conto – già pagato – al dottor Slaughter, lui è rimasto di sasso. 85 dollari interamente offerti da un estraneo. Poi ha letto il biglietto e ha sentito un nodo alla gola. Non ha potuto ringraziare chi l’aveva scritto, perché l’autore di quel gesto era già andato via, senza aspettare applausi o riconoscimenti. Semplicemente, voleva lasciare un segno.

Commosso, il medico ha raccontato la sua esperienza con parole che fanno riflettere: “Per il lavoro che faccio, vedo spesso il lato più oscuro della vita. Scene terribili, momenti difficili. Ma questo gesto mi ha ricordato che esistono ancora persone capaci di fare qualcosa di meraviglioso, senza chiedere nulla in cambio. Sono atti di gentilezza casuali, eppure potentissimi. Ci ricordano che, nel mondo, accanto a tanto male, c’è anche tantissimo bene.”

E in fondo, aveva ragione. Forse non è così scontato vedere un papà giocare con i propri figli mentre aspetta un’ordinazione. O forse sì, ma non abbastanza. Quello sconosciuto, quel medico dell’esercito ormai in pensione, ha voluto premiare una scena che gli ha scaldato il cuore. Perché servono più padri così. E perché ogni tanto, un piccolo gesto può fare la differenza.

Tortolì e le festas de Sartu: fide, connottu e comunidade in sas campagnas de s’Ozzastra.

Donzi annu, intre sa terza dominiga de austu e sa secunda de Cabudanne, Tortolì tzelebrat sas Festas de Sartu, sas festas de campagna de su
connottu in onore de sos santos benerados in sas tres cresias de campagna dedicadas a santu Lussurzu, Santu Gemiliano e a su santissimu
Sarbadore. Si trattat de tres appuntamentos chi ponent impare devossione,ritos antigos e momentos de comunidade, manteninde bivu unu connottu chi affundat sas raighinas in sos seculos.

Su calendariu de sas tzelebrassiones sighit un’ordine pretzisu meda: sa festa de santu Lussurzu est sa terza dominiga de austu, cussa de san Gemiliano est s’urtima dominiga de austu o sa prima de cabudanni;po finire sa festa de su santissimu Sarbadore est sa secunda dominica de cabudanni. Po donzi appuntamentu benit eleggidu unu comitadu ordiminzadore, chi tenet s’incarrigu de regollere dinari- sa gicca- e preparare sa festa religiosa e tzivile.

Elementu chi distinghet sas Festas de su Sartu est s’imbidu, de issida ispagnola e unicu in Sardigna, chi si rennovat donzi annu sa chenapura sero in su tzentru istoricu de Tortolì, in daenanti de sa cresia de sant’Andria. Inoghe si faghet una bera e propia asta pubbrica: inube in palu bi est su giuali, su giuale de linna destinadu a ponnere umpare sos boes chi ant a trasinare su cocciu cun s’istatua de su santu.

Chie binchet s’asta, giammadu s’imbidadori, at a tennere s’onore de ghiare su bultu finzas a sa cresiedda de campagna dedicada a su santu. Su sero de sappadu, preparadu su cocciu e allorados sos boes, partit sa proffiscione sulenne. Partinde dae sa cresia de sant’Andria, su bultu de su santu benit leadu fintzas a sa cresia de campagna,bardiadu dae sos setzidores e sighidu dae sa comunidade. Sighint sos affestamentos populares cun musica, cantos e ballos de su connottu.

Attività realizzata col contributo della Regione Sardegna — IMPRENTAS 2024-2025. LR 22/2018, art. 22