Wizz Air, la compagnia aerea low cost ungherese, ha introdotto una novità assoluta nel mercato del trasporto aereo europeo: l’innovativa membership “All You Can Fly”. Questa iniziativa consente ai viaggiatori di volare in tutta Europa per un anno intero, al prezzo fisso di 599 euro. L’offerta è particolarmente interessante per i frequent flyer, che potranno approfittare di voli illimitati verso oltre 800 destinazioni in più di 50 Paesi, esclusi i voli nazionali italiani.

L’abbonamento “All You Can Fly” è personale e prevede una tariffa di prenotazione di 9,99 euro per ogni segmento di volo. Fino al 15 agosto, è disponibile un’offerta lancio che riduce il prezzo dell’abbonamento a 499 euro. I possessori della membership potranno prenotare voli a partire dal 25 settembre 2024.

Tuttavia, ci sono alcune limitazioni: è possibile prenotare voli di sola andata entro 72 ore dalla partenza, con un massimo di tre voli prenotabili al giorno. L’abbonamento può essere utilizzato solo per prenotazioni individuali, e una volta effettuata una prenotazione, non è possibile modificarla. I servizi accessori, come bagagli extra o l’imbarco prioritario, non sono inclusi e devono essere acquistati separatamente. La membership include solo un bagaglio a mano.

Questa nuova formula potrebbe rivoluzionare il modo di viaggiare, offrendo ai passeggeri frequenti un’opzione conveniente per esplorare l’Europa senza limiti di volo.

Una storia surreale arriva da Salerno e sta facendo rapidamente il giro del web: l’Agenzia delle Entrate ha inviato una cartella esattoriale a un bambino di appena 7 anni, chiedendo il pagamento dell’Irpef arretrata relativa al 2017. Peccato che, all’epoca, il piccolo non fosse nemmeno nato.

La vicenda, incredibile ma vera, ha immediatamente suscitato lo sconcerto dei genitori, che si sono trovati di fronte a un atto ufficiale con tanto di calcolo dell’imposta e dettagli sul presunto mancato pagamento. Non si tratta di un errore di omonimia: il nome del bambino corrisponde esattamente a quello indicato nella cartella, rendendo la situazione ancor più paradossale.

I genitori hanno annunciato di aver già predisposto il ricorso formale contro l’Agenzia delle Entrate, sottolineando l’assurdità della richiesta. «È incredibile pensare che il Fisco possa avanzare pretese economiche nei confronti di un bambino che all’epoca non era nemmeno nel mondo», hanno dichiarato, denunciando un episodio che sembra frutto di un errore amministrativo di dimensioni gigantesche.

Esperti di diritto tributario sottolineano come episodi simili, sebbene rari, possano capitare a causa di problemi nei sistemi informatici o errori di attribuzione delle posizioni fiscali. Tuttavia, casi in cui il destinatario non era ancora nato sono praticamente un unicum nella cronaca nazionale.

La vicenda ha già iniziato a circolare sui social, generando reazioni tra lo sconcerto e l’ironia: molti utenti si chiedono come sia possibile che il sistema possa generare una cartella esattoriale con dati così palesemente errati.

Resta da vedere come l’Agenzia delle Entrate gestirà la situazione, ma intanto la storia di questo piccolo salernitano rischia di entrare negli annali come uno degli episodi più bizzarri del fisco italiano.