Forse, grazie anche a un film recente, ai più giovani è meglio nota la storia del cane giapponese Hachiko. Ma c’è un motivo se per diversi decenni il nome più scelto in Italia da dare al proprio cane sia stato “Fido”. Sessant’anni fa moriva infatti in Toscana, a Borgo San Lorenzo in provincia di Firenze, “Fido”, il cane più fedele che la storia italiana ricordi.

Una storia bella, triste e commovente allo stesso tempo quella di Fido, un incrocio di Pointer inglese, che attese invano il ritorno del padrone per 14 lunghi anni. L’uomo infatti, Carlo Soriani, un operaio delle Fornaci Brunori di Borgo San Lorenzo, morì nel 1943 sotto i bombardamenti degli Alleati. Aveva trovato Fido ancora cucciolo, abbandonato e ferito in un fosso da ignoti, e aveva deciso di adottarlo.

Quando Carlo Soriani morì, il fedele amico a quattro zampe continuò ad attenderlo alla fermata della corriera all’orario di uscita dal lavoro, come era solito fare quando il padrone era ancora in vita. Ma a partire dal 30 dicembre 1943, giorno fatidico del bombardamento, quell’attesa diventò vana.

Questo esempio di immensa fedeltà non passò inosservato. La storia divenne ogni giorno più famosa. Il 9 novembre 1957 il sindaco del paese fiorentino consegnò al cane la medaglia d’oro al valore nel giorno dell’inaugurazione di una statua a lui dedicata che ancora è presente in piazza Duomo a Borgo San Lorenzo.

Piazza_Dante_e_Monumento_a_Fido

Ma fu dopo la sua morte, avvenuta esattamente 61 anni fa, che l’epopea di Fido divenne celebre. A renderla nota fu il quotidiano La Nazione con un lungo articolo a quattro colonne. La Domenica del Corriere gli dedicò addirittura una copertina con un disegno del cane in punto di morte sul ciglio della strada che attende per l’ultima volta il padrone.

La prima ondata di calore dell’estate sta per concludersi. Già da questa sera è previsto un ricambio d’aria grazie all’arrivo, da nord-ovest, di un fronte più fresco che porterà un abbassamento delle temperature, riportandole su valori più vicini alla media del periodo.

Questo cambiamento è legato al passaggio di una massa d’aria fredda in quota, in arrivo sull’Italia centrale e meridionale, che tra mercoledì e giovedì potrebbe attraversare anche la Sardegna. Il transito di questa “goccia fredda” aumenterà l’instabilità atmosferica, già accentuata dal caldo prolungato e dalle temperature del mare superiori alla norma.

Sono attesi temporali anche intensi, con rischio di nubifragi localizzati. I primi segnali potrebbero vedersi già nel pomeriggio di domani nelle zone interne della Barbagia e dell’Ogliastra, con acquazzoni sparsi. I fenomeni più forti sono previsti tra mercoledì e giovedì, soprattutto nelle aree meridionali dell’isola, dove potrebbero formarsi celle temporalesche più organizzate.

Nel frattempo, massima allerta per il caldo intenso atteso oggi, soprattutto nelle zone orientali e meridionali della Sardegna – in particolare Gallura, Baronia, Ogliastra, Gerrei, Sarrabus, Campidano, Cagliaritano, Sulcis e Iglesiente – dove le temperature potranno toccare i 40°C. Il calo termico si farà sentire su queste aree a partire dalla serata.