Venezuela nel caos. Quattro morti al confine e Guaidò prova a far entrare aiuti umanitari
Nel frattempo, ci sono state diserzioni militari con tredici membri delle forze di sicurezza del Venezuela che sono entrati in Colombia lasciando il Venezuela.
Venezuela sempre più nel caos dopo che le autorità venezuelane hanno bloccato i camion che stanno trasportando nel Paese gli aiuti umanitari provenienti dalla comunità internazionale. Uno di questi, proveniente dal Brasile, era riuscito ad entrare in Venezuela dal versante colombiano del ponte Las Tienditas. Lo aveva annunciato lo stesso Juan Guaidò, già presidente dell’Assemblea venezuelana, che il mese scorso si è autoproclamato presidente ad interim del Venezuela. Sempre al confine con il Brasile sarebbero state uccise quattro manifestanti.
Oggi, invece, il primo camion di aiuti umanitari arrivato dalla Colombia nel ponte Francisco de Paula Santander è stato incendiato dalle forze di sicurezza del presidente venezuelano in carica Nicolas Maduro. Nel frattempo, ci sono state diserzioni militari con tredici membri delle forze di sicurezza del Venezuela che sono entrati in Colombia lasciando il Venezuela.
«Sono più Maduro che mai, pronto a continuare a governare adesso e per molti anni ancora. Hanno fallito il colpo di stato e che cosa faranno adesso?», ha dichiarato il leader venezuelano. E sugli aiuti umanitari bloccati al confine: «Stiamo difendendo la frontiera della patria, la nostra integrità territoriale e il diritto di essere liberi, sovrani e indipendenti». Con l’arrivo di aiuti dalla Colombia, Maduro ha annunciato la rottura di tutte le relazioni diplomatiche e politiche con il governo colombiano e ha invitato i diplomatici colombiani ad abbandonare il Venezuela. «Mai un presidente della Colombia ha odiato tanto il Venezuela», ha detto del presidente colombiano Ivan Duque.
Nelle scorse settimane gli scontri durante le proteste indette dall’opposizione al governo di Maduro avevano causato la morte di cinque persone. Le difficoltà si sono acuite, in un Paese già da mesi in subbuglio dopo che nel maggio del 2018 si sono svolte le elezioni presidenziali che hanno sancito la riconferma non proprio trasparente di Nicolas Maduro.
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