Lo sapevate? Il marmo utilizzato per il Duomo di Milano arriva dalle cave di Candoglia
Come materiale di costruzione fu scelto il marmo di Candoglia, dal tipico colore biancorosa, così chiamato perché proveniente dalle cave di Candoglia, in Val d'Ossola.
Lo sapevate? Il marmo utilizzato per il Duomo di Milano arriva dalle cave di Candoglia.
I marmi arrivarono e tuttora provengono tutti da un’unica cava, quella di Candoglia, scavata appositamente per il Duomo.
Incaricata dei lavori fu la Veneranda Fabbrica del Duomo, creata appositamente, che si sarebbe occupata dell’estrazione del materiale da costruzione, dell’intaglio e del trasporto. Come materiale di costruzione, invece del solito mattone laterizio, fu scelto il marmo di Candoglia, dal tipico colore biancorosa, così chiamato perché proveniente dalle cave di Candoglia, in Val d’Ossola.
Il marmo è una roccia metamorfica che nasce come roccia calcarea: circa 300 milioni di anni, per una collisione tettonica, fa ha subito un processo di trasformazione arrivando a circa 750 °Celsius con pressioni violentissime avvenute nelle profondità della crosta terrestre, per poi riemergere, sempre milioni di anni fa.
Una volta estratto, il marmo di Candoglia veniva poi trasportato via acqua lungo un percorso che dal lago Maggiore passava per il fiume Ticino, e attraverso il Naviglio Grande, giungeva fino ai piedi del cantiere. Questo metodo di trasporto è rimasto lo stesso fino al 1920, quando la grande urbanizzazione che ha investito la città di Milano ha costretto il passaggio al moderno trasporto su strada.
La Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano si occupa dal 1387 della valorizzazione e conservazione della Cattedrale. 19 marmisti infatti sono tuttora addetti al restauro degli elementi architettonici della Cattedrale e delle statue, molte delle quali, a causa dell’inquinamento, del tempo e degli agenti atmosferici subiscono danni irreparabili e devono essere sostituite con statue nuove, mentre le altre, più antiche, sono conservate nel Museo del Duomo di Milano. L’attività dei marmisti, quindi, è più legata al restauro che alla costruzione.
La lavorazione del marmo, quindi, prosegue ininterrotta dal XIV secolo. Il Museo del Duomo raccoglie l’ampio patrimonio storico artistico della cattedrale, strumento di conoscenza e di documentazione del Duomo. Nel 1953 la Veneranda Fabbrica inaugurò il Museo dedicato alla cattedrale allo scopo di conservare e valorizzare le opere d’arte rimosse dal monumento per motivi di conservazione e gli strumenti che furono utilizzati per la progettazione e completamento del Duomo.
L’attività si articola in numerosi settori quali l’escavazione del marmo, la gestione dei cantieri, la gestione, il coordinamento e la comunicazione degli allestimenti culturali (il Grande Museo del Duomo, l’Archivio-biblioteca e la Cappella musicale).
I lavori di costruzione della basilica iniziarono ufficialmente nel 1386, per volere dell’Arcivescovo Antonio da Saluzzo e con il beneplacito del signore di Milano, Gian Galeazzo Visconti. La chiesa venne consacrata nel 1418, nonostante fosse stata ultimata solo la navata. Nei secoli successivi i lavori proseguirono molto lentamente e sempre a causa di problemi economici. La struttura e il progetto grandiosi infatti si rivelarono immediatamente incredibilmente dispendiosi. Per costruire il Duomo, come detto prima, venne (e viene) utilizzato marmo bianco proveniente dalle cave di Candoglia, sul Lago Maggiore, trasportato attraverso speciali canali che vennero scavati apposta.
Solamente con Napoleone ripartirono ad esempio i lavori per la facciata neogotica nel 1805, anno in cui fu incoronato Re d’Italia proprio all’interno del Duomo. Pensate che le ultime guglie furono terminate a metà ’700 e solo nel 1813 la costruzione poté definirsi pressoché completa, anche se la posa dell’ultima porta risale addirittura al 1965.
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