Lo sapevate? Che cosa è la Madonna dei Tencitt?

Un affresco che per i milanesi è una vera e propria istituzione. Andiamo alla scoperta della Madonna dei Tencitt.
Lo sapevate? Che cosa è la Madonna dei Tencitt?
Un affresco che per i milanesi è una vera e propria istituzione. Andiamo alla scoperta della Madonna dei Tencitt.
C’è una storia fantastica dietro all’affresco della Madonna dei Tencitt a Milano. Nel 1630 infatti, quando la peggiore epidemia di peste scoppiò, imperversando per tutta Milano e mietendo mille vittime al giorno, si diffuse la voce che i carbonai fossero gli unici ad essere immuni dal contagio. Ma come potevano gli uomini del carbone essere tali fortunati? Iniziarono a circolare leggende e racconti, fino a quando Bernardo Catoni, un carbonaio milanese sopravvissuto alla peste insieme a molti suoi colleghi, decise di ringraziare la Madonna per il suo miracoloso aiuto. Come fece? Mandando a dipingere un magnifico affresco sulla parete esterna di uno degli edifici che si affacciano su Via Laghetto.
L’affresco raffigurava la Madonna che proteggeva San Sebastiano, San Carlo Borromeo e San Rocco. A sinistra dei santi compariva lo stesso Bernardo Catoni mentre, più in basso, una panoramica del temuto lazzaretto con un carico di salme destinate alla sepoltura. Da allora, la Madonna dei Tencitt ha continuato a proteggere la città di Milano, diventando un simbolo di speranza e umanità in un momento così tragico. Dunque se passate per Via Laghetto, non dimenticate di salutare la Madonna e di ringraziare Bernardo per aver avuto un’illuminazione artistica così incantevole!
La Madonna dei Tencitt è un affresco situato sul muro esterno della casa che si trova all’angolo tra via Laghetto e vicolo Laghetto.
Vi è raffigurata la Madonna sulle cui spalle è appoggiato un mantello tenuto sollevato da due cherubini e sotto cui si trovano San Sebastiano, San Carlo Borromeo e San Rocco.
Nella parte inferiore dell’affresco è rappresentato il lazzaretto, sulla destra si vede un corso d’acqua attraversato da un ponte su cui transitano gli appestati in arrivo, mentre sulla sinistra si vedono le salme che vengono trasportate al di fuori del lazzaretto per essere sepolte nei foppononi.
Sotto San Rocco si intravede una figura, di dimensioni ridotte rispetto ai Santi e alla Madonna, che ritrae Bernardo Catoni, il committente dell’opera. Era un carbonaio, un Tencitt, che per ringraziare la Madonna di essere riuscito miracolosamente a scampare all’epidemia di peste diffusasi a Milano nel 1630 fece dipingere l’affresco.
La Madonna dei Tencitt esiste ancora sebbene la sua visione sia limitata dalla presenza di una cornice e di un vetro, una protezione posta per preservarlo.
Dall’anno scorso la tela della “Madonna dei Tencìtt“ ha cambiato casa: dall’originaria postazione sulla facciata di vicolo Laghetto 2, in pieno centro, è stata trasportata al Policlinico con il quale il Comune di Milano, proprietario, siglerà a breve un accordo di comodato gratuito destinato alla futura valorizzazione dell’opera. All’origine del “trasloco“, il fatto che la tela (di 243×143 centimetri), incorniciata e inserita in una teca, fosse compromessa a causa della sua esposizione al sole e alle intemperie. “Ha un grande valore storico – si legge in una nota di Palazzo Marino – perché rappresenta la più antica attestazione pittorica del Lazzaretto di Milano, la cui pianta si trova raffigurata ai piedi del dipinto”. Il quadro è un ex voto raffigurante la Vergine con i santi Sebastiano, Rocco e Carlo Borromeo, commissionato nel dicembre del 1630 dai “tencìtt“, i carbonai milanesi, così chiamati perché nell’afferrare i carichi si sporcavano fino a sembrare tinti (“tencc”) di nero, per ringraziare Maria di averli preservati dall’epidemia di peste che agli inizi del secolo aveva decimato la città. La leggenda narra che in questo luogo i cittadini restarono immuni dal morbo. Per preservare la tela dal degrado, il Comune ha deciso di trasferirla in un luogo sicuro e ugualmente aperto al pubblico. Il dipinto è stato così rimosso lo scorso 18 luglio, grazie a MM Casa, ed è stato trasportato al Policlinico di Milano. La Giunta comunale ha approvato la sottoscrizione di un contratto di comodato gratuito di durata decennale, eventualmente rinnovabile, con il Policlinico .
La peste del 1630 fu un evento tragico nella storia di Milano e dell’intera Italia. La malattia fu causata dal batterio Yersinia pestis, che veniva trasmesso alle persone attraverso le pulci dei ratti.
L’epidemia iniziò a Milano nel 1630, durante il regno del Ducato di Milano. La malattia si diffuse rapidamente e in poco tempo la città fu colpita dall’immane tragedia. Si stima che circa un terzo della popolazione di Milano morì a causa della peste in soli due anni, con un tasso di mortalità di oltre mille persone al giorno.
Durante l’epidemia, le autorità della città cercarono di fermare la diffusione della malattia attraverso la richiesta di osservanza di misure igieniche e sanitarie, ordinando la quarantena dei malati e la pulizia della città. Tuttavia, queste misure non furono sufficienti a contenere il diffondersi della piaga.
Durante l’epidemia, il cardinale Federico Borromeo organizzò una processione per portare in giro per la città il corpo di San Carlo Borromeo, che al momento della peste era già stato proclamato beato. Si sperava che il santo sconfiggesse la malattia e salvasse la città dalla tragedia, ma la processione fu inutile, anzi, probabilmente contribuì a peggiorare la situazione.
Dopo due anni di sofferenza e dolore, l’epidemia iniziò a diminuire nel 1632. La popolazione ricominciò a riprendersi, ma la città di Milano cambiò drasticamente dopo la peste. Molti edifici furono distrutti, il commercio e l’economia subirono un duro colpo e la popolazione si ridusse notevolmente.
In sintesi, la peste del 1630 rappresentò uno dei momenti più bui nella storia di Milano e dell’Italia intera, portando a una perdita di vite umane inimmaginabile e cambiando per sempre la città di Milano e la sua storia.

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