Lo sapevate? Porta Ticinese e Porta Nuova sono gli unici passaggi medievali rimasti a Milano

L'antica Porta Ticinese medievale, assieme agli archi di Porta Nuova in via Manzoni, è l'unico elemento di difesa rimasto della Milano del periodo. Le porte principali della città in epoca medievale erano: Porta Orientale, Porta Romana, Porta Ticinese, Porta Vercellina, Porta Comasina e Porta Nuova. Tra il 1500 e il 1800 gran parte delle mura e delle porte vennero abbattute.
Lo sapevate? Porta Ticinese e Porta Nuova sono gli unici passaggi medievali rimasti a Milano
L’antica Porta Ticinese medievale, assieme agli archi di Porta Nuova in via Manzoni, è l’unico elemento di difesa rimasto della Milano del periodo. Le porte principali della città in epoca medievale erano: Porta Orientale, Porta Romana, Porta Ticinese, Porta Vercellina, Porta Comasina e Porta Nuova. Tra il 1500 e il 1800 gran parte delle mura e delle porte vennero abbattute.
I fossati delle mura medioevali furono usati fino ai primi anni del Novecento come canali navigabili e rappresentarono a lungo una delle caratteristiche principali dell’urbanistica milanese.
A breve distanza dalle Colonne di San Lorenzo, la Porta Ticinese è l’ultima rimasta (di Porta Nuova in via Manzoni restano infatti solo gli archi) delle originarie sei porte della cinta di mura medievale della città di Milano dell’XI secolo. Anche per questo motivo è molto amata dai milanesi.
In origine aveva un’unica apertura centrale, ma durante il restauro ottocentesco di Camillo Boito vennero aperti anche i due passaggi attraverso le torri laterali.
Già in occasione della sua edificazione, la Porta Ticinese è una delle maggiori poste sul tracciato medievale delle mura di Milano. Fu ristrutturata da Azzone Visconti nel ‘300. La prima porta, costruita in legno attorno all’anno Mille, venne distrutta dal famigerato Federico Barbarossa nel 1162.
Conosciuta anche come Porta Cicca, perché era l’unica delle porte cittadine ad avere una sola apertura, venne pesantemente rimaneggiata nel 1861 dal Boito, che ne aprì i due fornici laterali, conferendole il suo aspetto attuale.
Due torri in mattoni la fiancheggiavano e sopra l’arco a tutto sesto in pietra venne arricchito sul lato di campagna da un tabernacolo gotico, attribuito a Giovanni di Balduccio, che rappresenta in bassorilievo la vergine in trono col bambino al centro, ai suoi piedi Sant’Ambrogio offre il modello della città, mentre dietro, sulla sinistra si scorge San Lorenzo con la graticola e dall’altro lato Sant’Eustorgio con accanto San Pietro Martire.
La versione originale poteva contare solo sull’arco centrale, il che gli vale il soprannome famosissimo per i milanesi. Porta Cicca, dallo spagnolo chica, ossia porta piccola riferito proprio all’unico arco di cui era dotata, a differenza delle altre cinque torri che potevano contare su due aperture e agevolare meglio il traffico.
Nelle immediate vicinanze della porta si trovano le Colonne di San Lorenzo e l’omonima basilica di San Lorenzo Maggiore.
Il Boito la liberò dalle case che vi si erano sovrapposte, aprì nelle torri laterali due passaggi ad arco acuto e sovrappose in alto merlature guelfe, di moda nei restauri ottocenteschi che evocano i caratteri di una città del Medioevo.
I recenti restauri hanno ripulito le pietre e i marmi dello zoccolo inferiore, i mattoni delle torri e il tabernacolo gotico (si nota anche un pezzo di fondo azzurro che sicuramente faceva da sfondo alla scena rappresentata). Sono stati aggiunti dei tiranti che terranno compattati i lati dell’arco centrale.
Gli archi di Porta Nuova sono una delle porte maggiori sul tracciato medievale delle mura di Milano.
Fra il 1330 e il 1339 venne inserito il tabernacolo marmoreo della Madonna col Bambino e i Santi. La porta, giunta fino ai nostri giorni, ha subito alcune modifiche nel corso del ‘800 e ‘900 come l’allargamento dei passaggi pedonali, ai lati del doppio fornice medievale.
La porta rischiò di essere demolita dopo che il Comune di Milano, nel 1869, indisse una discussione sulla demolizione o il mantenimento degli archi: la demolizione non venne approvata anche grazie alla ferma opposizione di una larga parte del mondo culturale della Milano dell’epoca; in particolare si può ricordare il discorso tenuto all’Accademia fisio-medico-statistica il 18 febbraio di quell’anno dallo storico e patriota Damiano Muoni a difesa del mantenimento della porta.
La porta, inglobata tra edifici minori, è situata al termine esterno di via Manzoni dove passava l’antica cerchia muraria medievale della città nonché la cerchia dei navigli. Il lato esterno dell’antica Porta Nuova dà invece su Piazza Cavour, caratterizzata dal monumento bronzeo del primo Presidente del Consiglio dei Ministri del neonato Regno d’Italia.
Nel paramento del lato interno della porta sono inoltre state inserite a scopo decorativo delle lapidi di età romana di cui è ignota la collocazione originaria.

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