Lo sapevate? Inizialmente l’Arco della Pace era di tela, gesso e legno
L'Arco della Pace, gigantesco monumento milanese, prima di diventare la realizzazione grandiosa che è ora, inizialmente fu costruito come opera effimera, con materiali deperibili e per celebrare un matrimonio. Proprio così..scopriamo poi che cosa accadde.
Lo sapevate? Inizialmente l’Arco della Pace era di tela, gesso e legno.
L’Arco della Pace, gigantesco monumento milanese, prima di diventare la realizzazione grandiosa che è ora, inizialmente fu costruito come opera effimera, con materiali deperibili e per celebrare un matrimonio. Proprio così..scopriamo poi che cosa accadde.
Tra i maggiori monumenti Milano, in Corso Sempione, l’Arco della Pace ha una storia molto particolare e curiosa.
Inizialmente fu pensato per festeggiare un matrimonio: nel gennaio 1806 convolarono a nozze Eugenio di Beauharnais, viceré d’Italia e figlio adottivo di Napoleone, e Augusta di Baviera. Per accoglierli a Milano, venne innalzato un arco effimero su disegno dell’architetto Luigi Cagnola: si trovava su quello che oggi è Corso Venezia ed era stato costruito con tela, gesso e legname. L’opera ebbe un inaspettato successo fra i visitatori stranieri e le autorità decisero così di erigere un arco in marmo in un luogo della città più adatto a ospitare un’opera tanto imponente.
Il nuovo arco fu progettato dallo stesso architetto per festeggiare la vittoria francese nella battaglia di Jena dell’ottobre 1806 contro l’esercito prussiano. Ma la dedica cambiò immediatamente destinazione. La nuova opera (quella vera e grandiosa) fu inizialmente voluta da Napoleone come Arco della Vittoria per celebrare il completamento della Strada del Sempione che collegava Parigi con Milano.
Poi, più avanti, diventò l’Arco della Pace, dedicato alla pace tra le nazioni europee raggiunta nel 1815 con il congresso di Vienna.
L’architetto Luigi Cagnola si ispirò allo stile degli archi romani, arricchendolo di colonne corinzie e bassorilievi, con in cima la statua in bronzo della Sestiga della Pace affiancata da quattro Vittorie a cavallo.
Attualmente l’Arco della Pace si struttura come un arco di trionfo a tre fornici, con 4 colossali colonne corinzie scanalate e con un arcata maggiore di 14,24 m, interamente in granito di Baveno e rivestito in pietra di Crevola d’Ossola. Sull’attico fu posato il gruppo scultoreo bronzeo della Sestiga della Pace con quattro Vittorie a cavallo, mentre una ricca decorazione plastica arricchisce le fronti e i lati. L’opera di Abbondio Sangiorgio rappresenta un cocchio trainato da sei cavalli che accoglie Minerva in Pace, statua di oltre 4 metri di altezza e pesante più di 10 tonnellate, accompagnata da quattro “Vittorie a cavallo” opera di Giovanni Putti.
Il monumento è austero e imponente. Sopra la trabeazione sono raffigurati i quattro fiumi principali del Lombardo-Veneto (Po, Ticino, Adige e Tagliamento). Con il ritorno agli Asburgo, dopo Napoleone, mutò anche il suo scopo commemorativo: da Arco della Vittoria, in ricordo della battaglia di Jena ad Arco della Pace.
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