La polizia postale di Firenze ha denunciato una donna della provincia di Siracusa  per “istigazione al suicidio”, dopo un lungo monitoraggio su internet.

L’ “influencer” avrebbe realizzato su TikTok un video di una sfida estrema in cui un uomo e una donna si coprono totalmente il volto con il nastro adesivo trasparente, restando senza respiro. Una challenge stupida quanto pericolosa e  soprattutto per i minori.

La Procura del capoluogo toscano, ha emesso un provvedimento urgente di perquisizione, anche informatica, e sequestro degli account social della 48enne.

Il link del terribile video – riconducibile alla siciliana – non sarebbe l’unico, ma ne sarebbero stati trovati tanti altri, pubblicati in precedenza con lo stesso grado di pericolosità.

Questa vicenda riporta l’attenzione sul problema delle sfide estreme virtuali. Infatti solo pochi giorni fa sono deceduti due bambini di 9 e 10 anni, a Bari e a Palermo e la  polizia postale sta indagando per comprendere se la loro morte sia legata a questi pericolosi video social.

Il prete statunitense Lawrence Kozak, di 51 anni, è stato arrestato per aver sperperato oltre 40mila euro in microtransazioni di giochi come Candy Crush e Mario Kart Tour, utilizzando i fondi della sua Chiesa. Le microtransazioni sono diventate una caratteristica comune nei giochi popolari di oggi, sia su dispositivi mobili che su console.

Tuttavia, questa dipendenza può avere conseguenze devastanti sul portafoglio, come dimostra il caso del prete, che ha rubato migliaia di dollari dalle carte di credito collegate alla chiesa per finanziare la sua abitudine al gioco.

Kozak è stato accusato di furto e altri crimini perpetrati nel corso di tre anni, secondo quanto riferito dalla procura della contea di Chester, Filadelfia. Le indagini hanno rivelato che ha speso un’enorme somma in transazioni Apple dal 2019 al 2022. Sebbene abbia ammesso di aver effettuato gli acquisti per migliorare la sua esperienza di gioco, ha negato di averlo fatto intenzionalmente con i fondi della chiesa, sostenendo che fossero collegati al suo telefono per acquisti legittimi per la parrocchia e che li abbia utilizzati accidentalmente.

Successivamente, Kozak ha restituito alla chiesa 8000 dollari in “rimborsi parrocchiali” e si è scusato con la comunità per il suo errore, impegnandosi a restituire l’intera somma spesa.