Incredibile furto a Blenheim Palace, nell’Oxfordshire, in Inghilterra. Il “water d’oro”, scultura di oro massiccio di Maurizio Cattelan intitolata “America” è stato rubato la notte scorsa. Una banda – rende noto la Bbc – è entrata nell’edificio e ha portato via l’opera dell’artista italiano che era stata installata nel palazzo per essere utilizzata da turisti e visitatori. L’opera d’arte era installata in un edificio signorile del XVIII secolo, luogo di nascita di Winston Churchill e tutelato quale patrimonio dell’umanità.

Il furto ha provocato danni all’edificio e una perdita d’acqua proprio perché il wc da 18 carati era installato. La polizia fa sapere di aver arrestato un uomo di 66 anni quale presunto responsabile del furto ma l’opera non è stata ritrovata.

‘America’ era stata esposta per la prima volta al Guggenheim di New York nel 2016 ma è nel 2017 che divenne protagonista di uno scambio di richieste alquanto singolare fra la Casa Bianca e il museo newyorkese. Donald Trump, infatti, aveva chiesto in prestito al museo un dipinto di Van Gogh ma la curatrice Nancy Spector aveva offerto l’opera di Cattelan. Di fronte alla provocazione della Spector, nessuno dalla Casa Bianca ha mai dato risposta.

È forse uno dei musicisti italiani più affermati e amati degli ultimi anni. Stiamo parlando del pianista e direttore d’orchestra Ezio Bosso, un talento straordinario che dal 2011 soffre di una patologia degenerativa e che oggi, con un annuncio ai suoi fan, ha commosso il mondo e messo forse la parola fine alle sue esibizioni al pianoforte.

«Se mi volete bene, smettete di chiedermi di mettermi al pianoforte e suonare – ha detto in un incontro alla Fiera del Levante di Bari -. Non sapete la sofferenza che mi provoca questo, perché non posso, ho due dita che non rispondono più bene e non posso dare alla musica abbastanza. E quando saprò di non riuscire più a gestire un’orchestra, smetterò anche di dirigere». 

«La musica ci ricorda anche questo – ha aggiunto – prendersi cura, avere rispetto, far star bene, non confondere la quotidianità con l’eternità, i nostri piccoli poteri con l’assoluto. La disabilità è negli occhi di chi guarda, perché il talento è talento e le persone sono persone, con le ruote o senza».

Un neonato di 4 mesi è stato trovato morto in un fossato lungo la statale Telesina, nel Beneventano. Secondo i carabinieri sarebbe stata la madre a lanciarlo in una scarpata. La donna in un forte stato di alterazione è stata ricoverata per tutta la notte nell’ospedale di Benevento, piantonata dai militari del comando provinciale.

Secondo i carabinieri la madre, una 34enne, dopo aver urtato con l’auto il guardrail si sarebbe fermata e avrebbe lanciato il neonato nel fosso, scendendo poi nel dirupo e finendo il piccolo a bastonate. Nei suoi confronti, il sostituto procuratore indaga per omicidio volontario.

Non ci sarebbero più dubbi sul delitto, che in una primissima fase era sembrato un incidente stradale. Equivoci dovuti anche alle condizioni della 34enne, disabile sordomuta. Non è stato facile infatti stabilire un dialogo con la donna, sia per la sua condizione di disabilità, sia per lo stato di alterazione psicologica. La donna ha un compagno: l’uomo ieri sera, preoccupato perchè si era allontanata in auto con il figlio, aveva denunciato la scomparsa ai carabinieri.

Marco Carta ha scelto di farsi processare con il rito abbreviato nel processo che lo vede imputato insieme a un’amica, Fabiana Muscas, 53 anni, per il furto di magliette avvenuto alla Rinascente di Milano il 31 maggio scorso.

Il cantante cagliaritano era stato arrestato insieme alla donna con la quale si trovava al momento del furto. Il suo arresto poi non era stato convalidato dal giudice, a differenza di quello di Fabiana Muscas.

Il suo avvocato, Ciro Giordano, depositerà l’istanza di abbreviato una volta che saranno acquisite le immagini della videosorveglianza. Secondo la tesi dell’accusa anche il cantante pirrese sarebbe responsabile del furto. Una tesi che ha portato il pm a presentare ricorso in Cassazione contro la mancata convalida della misura cautelare disposta a suo carico.