Gli arriva una pallonata sul petto che gli ferma il cuore: 13enne in fin di vita
#italia Terribile tragedia in provincia di Novara: un ragazzino giocava a calcetto al parco quando una pallonata arrivatagli in pieno petto, gli ha fermato il cuore. Ora si trova ricoverato in gravi condizioni
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Era al parco con gli amici a giocare a calcio quando una pallonata che lo ha colpito in pieno petto gli ha fatto arrestare il cuore per alcuni minuti. Il 13enne si è accasciato al suolo ed è stato subito soccorso anche dagli adulti presenti. Il 118 di Gozzano, nel Novarese, è intervenuto con un’ambulanza e il personale medico è riuscito a far riprendere in battito. Ma le condizioni del ragazzino sono rimaste molto gravi.
E’ stato anche chiesto l’intervento dell’elisoccorso che è giunto immediatamente sul posto. Il 13enne è stato quindi portato al Regina Margherita di Torino, ma nessuno ha ancora sciolto la prognosi visto che non è chiaro quanto tempo il suo cuore è rimasto privo di battito. Come riportato da Repubblica, il tredicenne è uno dei ragazzini migranti che sono ospitati nelle case di proprietà del comune di Gozzano. Sembra che il giovane soffrisse di qualche problema cardiaco che potrebbe essere stato aggravato dalla pallonata, ma toccherà ai medici del Regina Margherita stabilire che cosa abbia provocato l’arresto cardiaco che ha rischiato di uccidere il ragazzo.
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Radiologo salva la sua gatta in fin di vita con la Tac dell’ospedale: il caso finisce in Procura

"E' stato l'unico modo per salvarle la vita", queste le parole del medico dell'ospedale di Aosta.
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La vicenda che nelle ultime ore ha fatto il giro dei media nazionali e internazionali approda ora in Procura. La magistratura di Aosta ha infatti aperto un fascicolo — al momento senza ipotesi di reato formalizzate — sul caso del radiologo G.F., responsabile della struttura semplice di Radiologia e neuroradiologia interventistica dell’ospedale Parini, che ha ammesso di aver utilizzato le apparecchiature dell’ospedale per sottoporre la propria gatta, Athena, a una Tac e a un drenaggio toracico dopo una caduta di sei piani.
A portare il caso all’attenzione della Procura è stata la stessa azienda Usl della Valle d’Aosta, che ha avviato accertamenti interni sull’episodio. Il medico ha risposto con una lettera, dichiarandosi disponibile a risarcire eventuali danni economici e spiegando le proprie ragioni: «Di professione faccio il radiologo interventista e sapevo di poterla salvare solo con un intervento tempestivo».
Il direttore generale, Massimo Uberti, aveva già sottolineato la possibile rilevanza penale della vicenda: «Qui ci sono anche ipotesi di reato perseguibili d’ufficio. Il pubblico ufficiale ha l’obbligo di segnalazione». Parallelamente è stata attivata una commissione disciplinare con l’iter di verifica dei fatti, dopo che un collega del primario aveva riferito l’episodio.
La gatta Athena era precipitata dal tetto del condominio per sei piani. Portata inizialmente dal veterinario, erano emersi traumi multipli: fratture posteriori, sospetto pneumotorace, possibili lesioni interne. Vista la gravità, il medico si è recato all’ospedale regionale Parini in un orario in cui le tre Tac non erano in servizio programmato. Verificata l’assenza di pazienti in attesa, ha eseguito un esame di pochi secondi e poi il drenaggio toracico che ha permesso all’animale di tornare a respirare.
«Da quel momento la gatta si è gradualmente ripresa» racconta il medico, che sottolinea di non essere in servizio e di aver agito solo per salvare la vita dell’animale. Athena è uno dei cinque gatti che il radiologo ha adottato nel tempo, tutti salvati dalla strada. «Se non avessi fatto tutto ciò che potevo, e la mia gatta fosse morta, non me lo sarei mai perdonato, anche per i miei figli che la adorano».
La storia continua a suscitare un acceso dibattito sulla gestione delle risorse sanitarie pubbliche, tra chi difende il gesto “salvavita” del medico e chi invoca il rispetto rigoroso delle procedure e dell’uso delle apparecchiature ospedaliere. Ora la parola passa alla Procura, che dovrà stabilire se nell’intervento di quella notte si configurino responsabilità penali o disciplinari.
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