Roberto Zanda ha vinto una nuova sfida: tornare al volante di un’auto. La sua voglia di tornare alla normalità e all’autonomia è stata più forte dei sacrifici che Massiccione sta facendo dopo che un anno fa ha perso le gambe
L’aula consiliare gremita, stamattina al Municipio di Assemini, ha applaudito gli atleti provenienti da tutta l’Isola che si sono distinti per le diverse discipline dell’atletica leggera nelle competizioni nazionali e internazionali. Moltissimi gli atleti sardi che quest’anno sono saliti sul
“La vita oltre – Una storia vera di coraggio e rinascita“. È questo il titolo dell’esordio narrativo di Roberto Zanda, il sessantenne ultramaratoneta sardo che nel gennaio scorso, durante la Yukon Arctic Ultra, una corsa di 480 chilometri tra le
«Prevale lo sport, il carattere, la determinazione, fare tutto nonostante tutto, fare di più anche quando di più per gli altri è assurdo». Così Roberto Zanda descrive un video da lui pubblicato che lo ritrae questa mattina nel suo primo
All’aeroporto di Elmas ieri erano in tanti ad attenderlo, amici, parenti e semplici sostenitori. Tanti anche i giornalisti, a dimostrazione del fatto che ormai, quello che tutti chiamano “Massiccione”, è diventato un personaggio molto amato. Tutti seguono il percorso di
“Massiccione” Zanda è ritornato nella sua Sardegna: l’abbraccio dei suoi cari a Elmas (VIDEO). Ha ironizzato sulla sua condizione, da vero duro, ha promesso che al più presto ritornerà alle gare e poi, stanco ma felice si è concesso all’abbraccio
Torna a parlare Roberto Zanda dalla clinica Officina ortopedica Maria Adelaide di Aosta. “Massiccione” ha presentato alla stampa i suoi nuovi arti realizzati dalla clinica piemontese e si è detto pronto a tornare a gareggiare. «Sono a tutti gli effetti
Ha ripreso ad allenarsi l’ultramaratoneta cagliaritano Roberto Zanda reduce dall’amputazione degli arti dopo le disavventure della Yukon Arctic Ultra, la supersfida di atletica tra i ghiacci a 50 gradi sotto zero. Qualche esercizio con il braccio sinistro (l’unico che non
Riavrà la mano destra Roberto Zanda, l’ultramaratoneta a cui un mese fa sono stati amputati gli arti congelati durante la Yukon Artic Ultra, 480 chilometri tra i ghiacci dell’Alaska e del Canada a 50 gradi sotto zero. Come racconta l’Ansa,
«Per gli amici e fans di Roberto che mi scrivono per avere info sulle sue condizioni di salute. Prossimamente vedrete cose straordinarie». A parlare questa volta è la moglie di Roberto Zanda, Giovanna Caria, che racconta l’evolversi della vicenda di