Se si parla di giocatori sardi consacrati lontano da casa, il primo nome che viene in mente è quello di Gianfranco Zola. Ma sono tanti quelli che fuori dalla Sardegna hanno lasciato il segno nel calcio che conta. Andrea Pisanu
Aveva realizzato un vero e proprio laboratorio artigianale di fuochi d’artificio all’interno della sua abitazione: petardi di varie dimensione, razzi luminosi e con effetti sonori, fontane di varia tipologia, lanciatori e dispositivi di accensione elettronici anche da remoto. Centinaia di
“Torno a Cagliari: l’ho sempre saputo, lo dichiarai pure allora, al momento della mia partenza. Cagliari mi fece capire che forse avrei potuto farcela nel mio lavoro, avevo trovato tutti gli elementi che in quei tre anni mi hanno aiutato:
Ora è ufficiale: Claudio Ranieri è il nuovo allenatore del Cagliari. Nessun comunicato ufficiale da parte della società, ma una foto che non lascia più dubbi. Una campana con la scritta “Dilidin Dilidon” che ricorda un aneddoto molto simpatico dell’allenatore
“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”. E per citare Antonello Venditti, Claudio Ranieri, anzi “Sir Claudio”, di giri immensi ne ha fatti parecchi dopo l’amore passionale e travolgente sbocciato con il Cagliari all’inizio della sua
Lo sapevate? L’area dell’Hotel Scala di Ferro un tempo era un cimitero. Sin da epoche antiche gran parte dell’area dove oggi sorge l’Hotel Scala di Ferro – storico palazzo cagliaritano dove nel tempo soggiornarono numerosi personaggi famosi – era adibita
Notare una scena particolare mentre camminiamo per strada, mettere la mano nella tasca del cappotto, afferrare il telefonino, aprire la app della fotocamera e accendere il tasto play: sono gesti che tutti ormai conosciamo molto bene e che oltre a
Due nuovi appuntamenti si aggiungono al tour invernale di “È inutile a dire!”, lo spettacolo dell’attore e regista Jacopo Cullin, capace di registrare il tutto esaurito in ogni appuntamento del recente tour estivo tra Porto Rotondo, Alghero, Fonni, Tharros,
Non ci sono quartieri romantici o Torre Eiffel, né tanto meno cattedrali gotiche e passeggiate lungo la Senna. Nessuna somiglianza con la città degli innamorati, Quartucciu alla fine del Settecento si meritò questo soprannome (allora dispregiativo) per una questione storica
Prima che che le strade venissero invase dalle macchine e dell’avvento di videogiochi, computer e smartphone, per le vie delle città non era difficile trovare gruppi di bambini giocare all’aria aperta, con un pallone magari, oppure rincorrendosi o ancora divertendosi