Cassa sulle spalle e tanta allegria, Metroman in Sardegna: “Di questa terra mi piace il lato selvaggio”
Cassa sulle spalle, microfono alla mano e berretto sulla testa. Ma soprattutto tanta allegria da trascinare chiunque sotto il solleone del Poetto. Da sud a nord, Metroman e il suo tour in Sardegna dopo la tappa cagliaritana. "Di questa terra mi piace il lato selvaggio. La musica è universale, piace a tutti. Il segreto per la felicità? Imparare un lavoro e viaggiare", racconta il performer torinese con origini siciliane.
Da un po’ di tempo popola piazze e città d’Italia, portando allegria tra la gente e trascinando i giovani in un’ondata di entusiasmo musicale. Si chiama Metroman, al secolo Nicolò Modica, un nome che tra i vagoni della metropolitana di Milano e Roma, e altre grandi città, è diventato in poco tempo sinonimo di gioia e show, sulle note musicali delle canzoni intramontabili.
Un artista itinerante dei giorni nostri, anche se i brani sono spesso quelli del passato nel cuore di tutti. Amplificatore sulle spalle, microfono e smartphone, cappellino in testa. A volte solo, altre volte in compagnia, spesso del fratello. Ma soprattutto tanto brio che trascina chiunque. Metroman gira l’Italia e nei giorni scorsi è arrivato in Sardegna, sulle melodie inevitabili di “Spunta la luna dal monte” e “No potho reposare”. Dal Poetto sino alle coste del nord dell’Isola, portando i brani dei Nomadi e dei Ricchi e Poveri: per Metroman un tour sardo che potrebbe durare tutta l’estate.
Un inizio casuale, frutto di enorme passione per la musica sin da giovanissimo. “Tutto è partito nel 2006/2008, quando ho iniziato a cantare nella metro di Milano. Da qui ecco il mio nome d’arte”. In poco tempo arriva il successo e la notorietà. “Ci ho messo un anno a conquistare le persone, ma quasi subito la gente ha reagito positivamente alle mie performance. Mi sento un po’ come Rochy Balboa. Anche lui ha iniziato dal nulla e dalla strada. prima di farsi conoscere. E alla gente tutto questo piace”.
Un repertorio musicale scelto a seconda del pubblico o in base all’emotività. “Faccio rivivere i successi del passato. Sono canzoni che non muoiono mai. Le mie preferite? Quelle degli anni ’90. Poi mi piacciono Baglioni, Vasco Rossi, la pop dance e in generale le canzoni popolari”.
Classe 1980, Metroman è nato a Torino, da padre di origini siciliane. Nelle sue origini il sole, il mare e spiagge. L’affinità con la nostra Sardegna è quasi scontata. “Di questa terra mi piace il lato selvaggio. Una piccola nazione a sé, all’interno dell’Italia. I sardi che conservano l’aspetto tradizionale. E un poco questo rispecchia la mia personalità”.
Un viaggio intorno al mondo, per Metroman, sul filo lungo della musica. Non solo Roma, Milano e la Sardegna. Ma anche terre lontane, come Londra, New York e Santo Domingo. “La musica è universale e piace a tutti. La gente è uguale, vuole divertirsi. Conciliare vita artistica e privata? Nessun problema. Amo quello che faccio”.
Ora il tour per la Sardegna, poi nuovi progetti. Magari dall’Isola a un arcipelago. “Vorrei andare in Giappone”. Niente male per chi, con pochi strumenti e tanta allegria, regala momenti di evasione alle persone. “Il segreto per la felicità è questo: imparare un lavoro e viaggiare. Per essere felici bisogna saper fare cose nuove. E io sono felice così”.
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