Alla scoperta dei tesori naturali del Sinis: un avventuroso trekking da Su Pallosu a Capo San Marco
Andiamo alla scoperta della Penisola del Sinis attraverso un trekking di 25 km in cui attraversare tutti i luoghi più belli di questa affascinante e selvaggia subregione della Sardegna.
La Sardegna, con la sua natura selvaggia e i panorami mozzafiato, offre un’infinita varietà di percorsi escursionistici. Tra le numerose opzioni, un trekking indimenticabile che vale la pena esplorare è quello che conduce da Su Pallosu a Capo San Marco nella penisola del Sinis. Questo percorso vi porterà attraverso paesaggi incantevoli, spiagge incontaminate e un patrimonio archeologico unico nel Mar Maediterraneo.
La Penisola del Sinis, propaggine occidentale della provincia di Oristano racchiusa tra i comuni di San Vero Milis e Cabras, si estende dal Golfo di Oristano (a sud) fino alla baia di Is Arenas (a nord). Si tratta di uno dei territori più scenografici e meglio conservati della Sardegna da un punto di vista ambientale. Dal 1997, infatti, questa piccola subregione, che comprende anche le isole di Malu Entu (Mal di Ventre nella strana traduzione italiana) e dello Scoglio del Catalano, è un’Area Marina Protetta a tutela integrale.
Ora partiamo insieme alla scoperta dei tesori naturali della zona, attraverso un trekking di circa 25 km della durata di circa 6-7 ore.
Il punto di partenza del trekking è Su Pallosu, un affascinante borgo marinaro situato sulla costa occidentale della Sardegna, nel territorio di San Vero Milis. La località è diventata famosa anche per la presenza di una splendida colonia felina sul mare. Qui i gatti passeggiano allegramente sulla spiaggia. Da qui, ci incamminiamo verso sud, dove si trovano le spiagge più celebri della zona. La brezza marina ci accompagna mentre ci addentriamo nel cuore della natura incontaminata del Sinis.
Superato Porto Mandriola arriviamo a Putzu Idu, lunga lingua di sabbia bianca incastonata tra il mare e la Salina Manna. Il lungomare animato, il colore chiarissimo dell’acqua dal fondale bassissimo e le palme davanti alla spiaggia vi faranno sentire come ai Caraibi. Proseguendo la strada, lasciandosi sulla destra il promontorio di Capo Mannu si giunge a un luogo molto particolare, S’Arena Scoada (che in principio si chiamava “S’Aena Scoada”, l’asina senza coda). Si tratta di una baia nascosta, circondata da alte falesie calcaree e accessibile solo a piedi. Questo luogo incantevole è caratterizzato da acque cristalline di un azzurro intenso e da una spiaggia di sabbia color ocra. Qui, i visitatori possono godere di momenti di tranquillità e ammirare la bellezza incontaminata della natura circostante. S’Aena Scoada è un vero e proprio paradiso per gli amanti della natura, che possono esplorare la sua costa rocciosa e fare un tuffo rigenerante nelle sue acque trasparenti.
Dopo un’ora di cammino si raggiunge uno dei gioielli nascosti della Sardegna: la spiaggia di Is Arutas, che fa tutt’uno con la spiaggia sorella, Mari Ermi, entrambe nel territorio di Cabras. Is Arutas è famosa per i suoi ciottoli di quarzo bianco che creano un effetto mozzafiato di colori brillanti e che suonano come una musica costante quando le onde si infrangono nella battigia. Un tuffo nelle acque cristalline di Is Arutas è un’esperienza da non perdere. Di fronte potrete ammirare l’Isola di Malu Entu, che in italiano fu tradotta erroneamente in “Mal di Ventre” anziché in “Vento Cattivo”, generando evidenti equivoci.
Proseguendo il nostro cammino lungo la costa, avremo l’opportunità di ammirare la bellezza selvaggia delle spiagge e delle insenature che si susseguono lungo il percorso. Le acque trasparenti del mare del Sinis ci invitano a fermarci per una nuotata rigenerante o per un picnic sulla spiaggia.
Dopo una lunga camminata, superata la bella spiaggia di Maimoni, raggiungeremo la laguna di Mistras, un’oasi di pace e tranquillità. Qui, potremo osservare diverse specie di uccelli che popolano la zona, come fenicotteri rosa e aironi. La laguna è un vero paradiso per gli amanti della natura e un luogo ideale per rilassarsi e godersi il paesaggio praticando il “bird watching”.
Infine, il nostro trekking ci porterà a Capo San Marco, la meta finale di questa avventura. Qui, saremo gratificati con una vista panoramica mozzafiato sulla costa e sul mare. La maestosità delle scogliere e l’immensità del mar di Sardegna, che ricorda quasi un oceano, ci faranno sentire in sintonia con la grandezza della natura. Sarà un momento perfetto per fermarsi, contemplare e scattare fotografie indimenticabili.
Lungo la strada è obbligatoria una tappa alla necropoli punico-romana di Tharros. Questo affascinante sito archeologico è un’antica città punica e romana che offre una straordinaria finestra sul passato, trasportando i visitatori indietro nel tempo. Camminando tra le sue rovine ben conservate, si può ammirare l’ingegnosità dell’architettura e immergersi nella storia millenaria della regione. Tharros sorge su un promontorio con una vista spettacolare sul mare, offrendo un panorama suggestivo che si estende fino all’orizzonte.
Attraverso le sue strade antiche, le rovine dei templi e le case sepolte sotto il terreno, si può percepire la vita di un tempo e lasciarsi affascinare dalla maestosità di questo antico insediamento. Tharros è un tesoro archeologico che testimonia la ricchezza culturale della Sardegna e invita i visitatori a scoprire la magnificenza di un’epoca passata.
Il trekking da Su Pallosu a Capo San Marco è un’esperienza indimenticabile che permette di scoprire la bellezza incontaminata della penisola del Sinis, in Sardegna. Attraverso spiagge incantevoli, dune di sabbia, lagune e panorami mozzafiato, i camminatori avranno l’opportunità di immergersi nella natura selvaggia dell’isola. Questa avventura sarà ricca di emozioni e permetterà di creare ricordi indelebili di una delle regioni più affascinanti d’Italia.
Contenuto realizzato in collaborazione con la Regione Sardegna, Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio
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