Incidente in viale Colombo, in ospedale due anziani
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Un colpo di fucile che squarcia il silenzio di una proprietà privata e la vita di un animale che si spegne in un istante. È l’inquietante scenario che arriva da Badesi, nel nord della Sardegna, dove un cane sarebbe stato barbaramente ucciso da un cacciatore. A sollevare il caso è Enrico Rizzi, noto attivista animalista, che ha ricevuto la segnalazione direttamente da una cittadina testimone dell’accaduto.
Secondo quanto ricostruito da Rizzi attraverso i suoi canali social, la persona che lo ha contattato inizialmente non si sarebbe rivolta alle forze dell’ordine, preferendo cercare l’appoggio del leader animalista siciliano. Un errore procedurale che Rizzi ha prontamente corretto, sottolineando la gravità giuridica del gesto.
“Badesi (Sardegna): cacciatore spara e uccide un cane dentro una proprietà privata”, scrive Rizzi in un post durissimo su Facebook. “Ho invitato la cittadina che mi ha informato a chiamare subito il 112. Al criminale che ha fatto ciò vanno immediatamente sequestrate armi e munizioni”.
L’uccisione di animali, ai sensi del Codice Penale italiano, è un reato grave. In questo caso, l’aggravante del colpo esploso all’interno di una proprietà privata rende la posizione del presunto responsabile ancora più critica, configurando pericoli per la pubblica incolumità oltre alla crudeltà verso l’animale.
L’appello di Rizzi è chiaro: di fronte a crimini di questa portata, la tempestività delle forze dell’ordine è fondamentale per assicurare il colpevole alla giustizia e procedere al sequestro immediato delle armi, evitando che soggetti pericolosi possano colpire ancora.
L’episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza nelle zone rurali e sul controllo dell’attività venatoria, scatenando un’ondata di indignazione tra i cittadini di Badesi e gli amanti degli animali di tutta Italia, che ora chiedono a gran voce che il responsabile venga identificato e punito con il massimo della pena.