Il vicepresidente della Regione Raffaele Paci ha ricevuto in visita ufficiale ieri mattina in viale Trento l’ambasciatore della Repubblica di Corea in Italia Yong-Joon Lee.

L’Asia orientale è tra le macroaree geografiche verso le quali il programma regionale per l’internazionalizzazione intende concentrare le azioni strategiche. Il mercato asiatico è strategico per le esportazioni nazionali e regionali e i rapporti commerciali, e in particolare per la Sardegna nel settore dell’agroalimentare e del turismo con straordinarie potenzialità di sviluppo. Il vicepresidente Paci ha sottolineato la volontà di avviare un percorso per rafforzare la cooperazione istituzionale e gettare le basi per instaurare possibili rapporti commerciali, ricordando che i prodotti italiani sono molto conosciuti,  presenti e apprezzati in Corea e che il valore aggiunto della Sardegna è rappresentato dall’ambiente e dall’alta qualità della vita. Per quanto riguarda il versante turismo, il mercato coreano è molto ricettivo e favorevole ad accogliere proposte innovative, che vanno messe a punto per rendere la Sardegna particolarmente attrattiva anche per vacanze di lusso.

Nel 2010 in Sud Corea veniva fondata la Comunità della Longevità, un network internazionale di cui fanno parte alcune delle regioni del mondo nelle quali è particolarmente diffuso il fenomeno della longevità. I partner della Comunità sono le Province di Cagliari e dell’Ogliastra, l’area della Corea del Sud e Okinawa in Giappone. Dal punto di vista scientifico collaborano al progetto diversi centri di eccellenza che hanno portato allo sviluppo di progetti di ricerca e convegno di rilevanza nazionale e internazionale.

Che cosa vuol dire Strichimiddatzu in sardo campidanese?

Strichimiddatzu, quando una parola racconta un mondo. Sapete che cosa vuol dire?

Che cosa vuol dire Strichimiddatzu in sardo campidanese? È una domanda che apre una riflessione più ampia sul valore del lessico e sulla capacità di una lingua di descrivere la realtà con precisione e ironia, perché Il sardo è una lingua particolare, piena di influenze e di contaminazioni, può essere tagliente e ironica. Definisce aspetti e particolarità e talvolta può essere interessante, particolare, significativa. Anche per indicare aspetti, situazioni inanimate, concetti logici e come in questo caso cose indefinite ma ben chiare nella mente.

In questo contesto linguistico denso e stratificato, ogni termine diventa una lente capace di mettere a fuoco sfumature che spesso sfuggono ad altri idiomi, ed è proprio qui che emerge il fascino di parole apparentemente minime ma ricche di senso, capaci di racchiudere giudizi, percezioni e immagini condivise da una comunità. E allora che cosa vuol dire Strichimiddatzu diventa non solo un interrogativo semantico, ma anche culturale, perché dietro questo vocabolo si concentrano significati che vanno oltre la semplice traduzione letterale e che richiamano un uso quotidiano, vivo, immediato. Strichimiddatzu cosa, oggetto indefinito, stupidità, piccolezza, minutaglia.. una definizione che restituisce l’idea di qualcosa di poco conto, di vago ma riconoscibile, di minuscolo o privo di reale importanza, e che dimostra ancora una volta come il sardo campidanese sappia essere efficace, sintetico e profondamente espressivo nel dare forma a concetti che, pur indefiniti, risultano immediatamente comprensibili a chi li ha ben chiari nella mente.