L’Isola dei bambini – IV edizione: Pop Up – Salta su!
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Ha rischiato di morire Achille Polonara, l’ala forte della Dinamo Sassari, in quella che doveva essere la fase di recupero dopo il trapianto di midollo osseo. Il cestista e la moglie, Erika Bufano, hanno rivelato i drammatici retroscena in un toccante servizio de Le Iene, lanciato ieri dall’inviato Nicolò De Devitiis che ha scritto sui social: “Qualche settimana fa Achille è andato in coma, ma ora il peggio sembra esser passato. Forza Achillone, sei una roccia.”
Il percorso per curare la leucemia mieloide acuta, diagnosticata lo scorso 10 giugno, si è rivelato una durissima battaglia. L’intervento di trapianto, avvenuto il 25 settembre presso l’ospedale Sant’Orsola di Bologna grazie a una donatrice americana compatibile al 90%, è stato seguito da una complicazione improvvisa e fatale.
Dopo sole tre settimane dal trapianto, Polonara è stato colpito da un’embolia cerebrale che ha causato una grave carenza d’ossigeno al cervello. “Gli è partito un trombo, le possibilità di sopravvivere erano molto basse,” ha raccontato la moglie Erika Bufano. Per proteggere il cervello, il cestista è stato immediatamente indotto in un coma farmacologico, durato dieci lunghi giorni. Lo stesso Polonara ha ripercorso quei momenti: “Mi avevano detto che al 90% sarei morto. Quando ero in coma mi sembrava di essere in un’altra città. Ma non vi liberate così facilmente di me: ho fatto una promessa a Erika”.
Il recupero è graduale. Achille ha iniziato a riprendersi, pur convivendo con una ridotta mobilità del braccio destro. L’attesa è quasi finita: dopo un permesso di uscita lo scorso weekend, venerdì il campione verrà finalmente dimesso e potrà riabbracciare i figli, Vitoria e Achille Junior, di 5 e 3 anni, ai quali è stato nascosto il dramma. “Abbiamo detto loro che gli si era rotto il telefono,” ha spiegato la coppia, per proteggerli dalla terribile verità.
Nonostante il trauma, Polonara ha concluso il servizio con un potente messaggio sociale, trasformando la sua esperienza in un appello: “C’è bisogno di tanti donatori, e dando ognuno il proprio contributo si possono salvare tante vite. Il vostro gesto può aiutare tante persone a vivere e guarire.”